INDIA: DICHIARAZIONE FINALE DELLA 27ª ASSEMBLEA PLENARIA DELLA CBCI
BANGALORE, 18 feb. - Assicurare a tutti i bambini cattolici, quale che sia
il loro status sociale, un posto a scuola; aprire più ostelli, in particolare nelle
aree rurali; riservare una quota di posti agli emarginati, soprattutto alle ragazze;
predisporre programmi speciali per i disabili per favorire la loro integrazione; selezionare
tra i bambini provenienti da comunità svantagiate quelli più capaci per offrire loro
una formazione migliore. Sono le linee guida della Conferenza episcopale indiana (Cbci)
indicate nel documento finale della sua 27ª della assemblea plenaria conclusasi il
15 febbraio a Bangalore. L’assemblea, che ha visto riuniti 154 vescovi di rito latino,
siro-malabarese e siro-malankarese, è stata dedicata appunto al tema “L’educazione
cattolica e l’attenzione della Chiesa per gli emarginati”, ossia alle due più importanti
aree di impegno della Chiesa in India. Nella dichiarazione finale, i presuli ribadiscono
il valore dell’educazione offerta dagli istituti cattolici in India a tutti, senza
distinzione di fede o estrazione sociale. Secondo gli ultimi dati della Cbci la Chiesa
gestisce nel Paese più di 20mila istituti scolastici di ogni ordine e grado di cui
quasi il 60 per cento nelle aree rurali, il 54,4 per cento è frequentato da ragazze
e con una maggioranza di studenti non cattolici. Dopo avere condannato la “perdurante
discriminazione di casta” in India, i vescovi sottolineano quindi il particolare impegno
della Chiesa verso gli emarginati “come fece Gesù con la sua opzione preferenziale
per i poveri, perché vedano riconosciuto il loro giusto posto nella vita del Paese
e possano contribuire al progresso della Nazione” e chiedono un maggiore impegno in
questo senso anche da parte del governo e delle forze politiche indiane. L’attenzione
della Chiesa, precisa il documento, è rivolta in particolare ai dalit (gli ex fuori
casta del sistema castale indiano, n.d.r.), ai tribali, ai migranti, alle donne e
ai disabili. Il principale frutto dell’assemblea è stata quindi la decisione di redigere
un vasto piano educativo nazionale per le scuole cattoliche. Alla sua stesura collaboreranno
diversi organismi della Cbci, le congregazioni religiose e i rapresentanti delle scuole
cattoliche indiane. Per la realizzazione dei loro propositi i vescovi chiedono, infine,
anche la collaborazione dei genitori “i primi educatori dei loro figli”, del personale
religioso impegnato nell’educazione in India, nonché dei giovani “speranza della società
e futuro del Paese”. (Dichiarazione; Ucan – ZENGARINI)