2006-02-20 18:37:31

INDIA: DICHIARAZIONE FINALE DELLA 27ª ASSEMBLEA PLENARIA DELLA CBCI




BANGALORE, 18 feb. - Assicurare a tutti  i bambini cattolici, quale che sia il loro status sociale, un posto a scuola; aprire più ostelli, in particolare nelle aree rurali; riservare una quota di posti agli emarginati, soprattutto alle ragazze; predisporre programmi speciali per i disabili per favorire la loro integrazione; selezionare tra i bambini provenienti da comunità svantagiate quelli più capaci per offrire loro una formazione migliore. Sono le linee guida della Conferenza episcopale indiana (Cbci) indicate nel documento finale della sua 27ª della assemblea plenaria conclusasi il 15 febbraio a Bangalore. L’assemblea, che ha visto riuniti 154 vescovi di rito latino, siro-malabarese e siro-malankarese, è stata dedicata appunto al tema “L’educazione cattolica e l’attenzione della Chiesa per gli emarginati”, ossia alle due più importanti aree di impegno della Chiesa in India. Nella dichiarazione finale, i presuli ribadiscono il valore dell’educazione offerta dagli istituti cattolici in India a tutti, senza distinzione di fede o estrazione sociale. Secondo gli ultimi dati della Cbci la Chiesa gestisce nel Paese più di 20mila istituti scolastici di ogni ordine e grado di cui quasi il 60 per cento nelle aree rurali, il 54,4 per cento è frequentato da ragazze e con una maggioranza di studenti non cattolici. Dopo avere condannato la “perdurante discriminazione di casta” in India, i vescovi sottolineano quindi il particolare impegno della Chiesa verso gli emarginati “come fece Gesù con la sua opzione preferenziale per i poveri, perché vedano riconosciuto il loro giusto posto nella vita del Paese e possano contribuire al progresso della Nazione” e chiedono un maggiore impegno in questo senso anche da parte del governo e delle forze politiche indiane. L’attenzione della Chiesa, precisa il documento, è rivolta in particolare ai dalit (gli ex fuori casta del sistema castale indiano, n.d.r.), ai tribali, ai migranti, alle donne e ai disabili. Il principale frutto dell’assemblea è stata quindi la decisione di redigere un vasto piano educativo nazionale per le scuole cattoliche. Alla sua stesura collaboreranno diversi organismi della Cbci, le congregazioni religiose e i rapresentanti delle scuole cattoliche indiane. Per la realizzazione dei loro propositi i vescovi chiedono, infine, anche la collaborazione dei genitori “i primi educatori dei loro figli”, del personale religioso impegnato nell’educazione in India, nonché dei giovani “speranza della società e futuro del Paese”.
(Dichiarazione; Ucan – ZENGARINI)








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