2006-02-04 16:46:30

il commento di padre Rupnik al Vangelo di questa Domenica


In questa quinta Domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù, uscito dalla Sinagoga, si reca nella casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.
Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3
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Cristo lascia la Sinagoga e va in una casa privata. La parte ufficiale e pubblica dell’ebraismo gli è ostile, ma c’è una parte del popolo che invece gli viene incontro e sono esattamente i bisognosi. I malati e i moribondi hanno una immediata percezione del bisogno della salvezza. Entrando nella casa di Simone, lo hanno solo informato della situazione di sua suocera. Non gli hanno neanche chiesto di guarirla e già Lui si muove per sanarla. Non è lei che lo chiede, non fa chiedere, ma è Cristo che si muove verso di lei, che si inchina su di lei e che la fa rialzare. Ed è sabato. E proprio per aver fatto del bene in giorno di sabato, Cristo è già stato rimproverato e rifiutato, ma questo volta Lui non bada a questa questione e rivela che la misericordia del Padre, che Lo ha mandato, non conosce limiti, né prescrizioni, ma è una premura d’amore che l’uomo non conosce. Oggi, che l’uomo non è più abituato a chiedere e tanto meno a supplicare Dio, Cristo ci dice di aver fiducia nella sua misericordia aprendo a Lui la nostra realtà.
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