Nuove tensioni per le vignette su Maometto: i commenti del giornalista musulmano Tawfik,
del rabbino Laras e di mons. Giordano
(03 Febbraio 2006 - RV) Non si fermano le proteste nel mondo islamico contro le vignette
satiriche su Maometto pubblicate da alcuni giornali europei. Il re Abdallah II di
Giordania le ha definite un insulto al Profeta e, in quanto tale, un “crimine ingiustificabile
con il pretesto della libertà di espressione”. D’altra parte, si moltiplicano i giornali
che stanno pubblicando le vignette in un primo momento apparse su un quotidiano danese.
In alcune casi, le manifestazioni hanno assunto forme violente: a Giakarta, alcune
centinaia di contestatori hanno fatto irruzione nell’ambasciata danese in Indonesia.
Dal canto suo, il gruppo integralista palestinese Hamas ha indetto delle manifestazioni
di protesta a Gaza, mentre nelle città irachene di Bassora e Falluja sono stati bruciate
bandiere e prodotti danesi. Sulla vicenda e le possibili ricadute sui rapporti tra
Occidente ed Islam, Alessandro Gisotti ha raccolto il commento di Younis Tawfik, giornalista
e scrittore iracheno, di fede islamica sunnita: Il segretario generale
dell’ONU, Kofi Annan, ha affermato stamani che “la libertà di stampa dovrebbe sempre
poter essere esercitata in modo da rispettare pienamente i diversi credo religiosi
e le diversi fedi”. Dal canto suo, pur impegnato in un’offensiva diplomatica il premier
danese, Rasmussen, non ha presentato ai credenti musulmani scuse ufficiali per la
pubblicazione delle vignette su un giornale danese: “non è possibile scusarsi - ha
argomentato Rasmussen - in un Paese dove non esiste alcun controllo dello Stato sulla
libera stampa”. E uno dei quotidiani che ha pubblicato le vignette, France Soir, ha
scritto che “non presenterà le sue scuse per aver difeso la libertà d’espressione
di fronte all’intolleranza religiosa”. Su questo dibattito che ha al centro la libertà
di stampa e il rispetto del credo religioso, Alessandro Gisotti ha intervistato il
prof. Giuseppe Laras, rabbino capo emerito di Milano: “Esprimiamo dispiacere
e rammarico per l'irriverenza mostrata nei confronti del profeta dell'Islam e preghiamo
insieme ai nostri fratelli musulmani perché l'amore divino prevalga nel mondo”, è
quanto si legge in un comunicato congiunto firmato dal Patriarca Bartolomeo I assieme
agli altri leader delle comunità cristiane di Turchia. Una solidarietà espressa, ai
nostri microfoni, anche da mons. Aldo Giordano, segretario del Consiglio delle Conferenze
Episcopali Europee, intervistato da Roberto Piermarini: