2006-02-01 14:12:17

Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata della vita consacrata


(01 febbraio 2006 - RV) “Il popolo di Dio, nelle sue prove non piccole né rare, attende da coloro che seguono Cristo più da vicino un’efficace testimonianza di serenità e fiducia. In una società, attraversata da una cultura dal cui orizzonte è scomparsa la speranza del futuro di Dio, i figli della Chiesa e, tra loro in modo singolare i consacrati, si sentano abitati dalla speranza”. È quanto scrivono i vescovi italiani nel messaggio – diffuso oggi - in occasione della 10ª Giornata mondiale per la vita consacrata, che la Chiesa celebra domani. “Radicata nella vocazione battesimale e nell’universale chiamata alla santità, la vita consacrata – scrivono i vescovi - ha senso nell’essere memoria viva che la Chiesa è sempre in cammino incontro al suo Signore”. Ed aggiungono: “Se calasse questa tensione, che prende nel tessuto vivo della loro esistenza uomini e donne consacrate, si affievolirebbe la luce della lampada che la stessa vita consacrata è chiamata a diffondere nella Chiesa”. Secondo i dati più recenti, i religiosi nel mondo sono oltre un 1 milione, dei quali circa 200mila uomini e oltre 800mila donne. Quanti sono consacrati – sottolineano i vescovi - sono chiamati “a far riconoscere l’opera di Dio nella storia della Chiesa e del mondo, a vedere ciò che gli altri non vedono, ad alimentare così la speranza che il Signore viene davvero e aiutare umilmente ad attenderlo nella quotidiana e operosa vigilanza”. La speranza - affermano i vescovi italiani – “nasce e cresce dove fiorisce la santità, dove Dio è cercato, amato e servito, dove brilla il servizio disinteressato ai fratelli, dove l’attesa del compimento delle promesse di Cristo sostiene il cammino di fedeltà alla propria vocazione tra le prove del mondo e le consolazioni di Dio”.









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