INDIA: L’AICU RIVENDICA PARI DIRITTI PER LE MINORANZE CRISTIANE
NEW DELHI, 31 gen. - La “All India Catholic Union” (Aicu), l’associazione che
rappresenta i 16 milioni di cattolici in India, ha chiesto al governo federale indiano
e a quello statale dello Jammu-Kashmir che nel processo di pace avviato nella regione
non venga dimenticata la sorte della piccola minoranza cristiana locale. In una riunione
nei giorni scorsi a Pondicherry, il Comitato direttivo dell’associazione ha accolto
positivamente la decisione del governo di New Delhi di aprire un tavolo di dialogo
per la definizione di un nuovo status politico per la regione. Essa ha però lamentato
l’esclusione dei rappresentanti cristiani che pure - afferma - avrebbero il diritto
di dire la loro. La comunità cristiana kashmira, rileva infatti l’associazione, è
stata anch’essa vittima del terrorismo e delle violenze settarie tra indù e musulmani
che per anni hanno insanguinato questo stato indiano conteso dal Pakistan. Alla riunione
si è parlato anche di altri Stati della Confederazione dove la situazione delle comunità
cristiane è particolarmente critica o incerta e, più in generale, di alcuni recenti
provvedimenti del governo federale che interessano le minoranze. Tra questi la nuova
proposta di legge contro le violenze settarie. Una legge che l’Aicu giudica positiva
in teoria, ma che purtroppo ignora la realtà delle piccole minoranze religiose come
quella cristiana, vittime di campagne di odio e violenze da parte dei gruppi fondamentalisti.
I dirigenti dell’Aicu, da parte loro, hanno ribadito la determinazione dell’associazione
a continuare la sua battaglia affinché in India vengano effettivamente garantiti pari
diritti ai cristiani. Un segnale incoraggiante in questo senso è dato dalla creazione,
in questi giorni, del nuovo Ministero per gli Affari delle minoranze, che il presidente
dell’Aicu John Dayal ha definito un “ottimo segno”. (Comunicato – LZ)