BOGOTA’, 31 gen. - Il Ministero dell’educazione colombiano emanerà prossimamente
un decreto che riporterà obbligatoriamente sui banchi di scuola l’insegnamento della
religione. Ci sono voluti due anni di dibattiti e di confronti serrati tra la Conferenza
episcopale e il Presidente Alvaro Uribe, prima di far tornare in vigore la legge 155
del 1994, ovvero quella che riguarda appunto la materia. Due i motivi che hanno spinto
i vescovi a battersi per il ripristino obbligatorio del vecchio insegnamento: il fatto
che la religione era diventata un “riempitivo” all’interno del curriculum scolastico
ed era stata affidata a docenti specializzati in altri settori. Il decreto sarà subito
esecutivo e già dall’anno in corso tutti gli studenti, dall’età prescolare fino al
baccellierato, avranno l’obbligo di seguire i corsi. A loro disposizione ci saranno
insegnanti qualificati che, al termine delle lezioni, formuleranno un giudizio finale
valido ai fini della promozione alla classe successiva. Sulla corretta applicazione
della nuova normativa, vigileranno i provveditorati regionali. Per gli alunni di altre
confessioni, sono sorte alcune questioni di tipo logistico. I vescovi hanno suggerito
di coinvolgere anche gli studenti di fedi diverse spronandoli a presentare lavori
riguardanti il proprio credo. Per il Sottosegretario all’educazione, Juana Inés Diaz,
l’istanza dei presuli non può essere accolta, perché gli altri leader religiosi non
sono stati ancora consultati. “Nel nostro paese c’è libertà di culto” ha ricordato
il vice ministro “per questo si deve dare la possibilità di insegnare anche i fondamenti
delle altre religioni”. (Aci – DIONISI)