Gli echi della Enciclica "Deus caritas est". Ai nostri microfoni: mons. Bruno Forte,
mons. Vittorio Nozza e padre Raniero Cantalamessa
(28 gennaio 2006 - RV) “Volevo mostrare l'umanità della fede, di cui fa parte l'eros
– il "sì" dell'uomo alla sua corporeità creata da Dio”. Così Benedetto XVI ha spiegato
in questi giorni lo scopo della sua prima Enciclica, “Deus caritas est”, pubblicata
mercoledì scorso. Una visione dunque positiva dell’amore umano, che vede l'eros armonizzarsi
con l’agàpe, diventando amore che non cerca più se stesso, ma cura dell'altro, fino
alla disposizione al sacrificio per lui. Ma ascoltiamo il commento su questa Enciclica
di Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia. L’intervista è di
Tiziana Campisi.
“Dio è Amore;
chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in Lui”. Con queste parole, tratte dalla
Lettera di San Giovanni, inizia la prima Enciclica di Benedetto XVI “Deus Caritas
est”. Ascoltiamo la sintesi dell’Enciclica in questo servizio di Sergio Centofanti.
Se nella
prima parte della Enciclica, il Papa si sofferma sull’“unità dell’amore nella Creazione
e nella storia della Salvezza”, nella seconda parte della Deus Caritas est,
Benedetto XVI si sofferma sull’ “esercizio dell’amore da parte della Chiesa quale
comunità d’amore”. Proprio sugli insegnamenti dell’Enciclica riguardo all’attività
caritativa della Chiesa, Rosario Tronnolone ha intervistato mons. Vittorio Nozza,
direttore della Caritas italiana: “Vivere l'amore
e in questo modo far entrare la luce di Dio nel mondo, ecco ciò a cui vorrei invitare
con la presente Enciclica”: è il Papa stesso ad indicare nella Deus Caritas est
quali siano le sue aspettative per questa sua prima Enciclica. Un documento che, come
prevedibile, ha destato ampia eco. Molti hanno mostrato sorpresa per il tema scelto
da Benedetto XVI, l’amore. Ma proprio questo è il cuore del messaggio cristiano, un
tema tutt’altro che scontato. A sottolinearlo è il teologo Bruno Forte, arcivescovo
di Chieti-Vasto, intervistato da Alessandro Gisotti:
Nell’Enciclica,
l’amore per Dio e per il prossimo sono fusi insieme. “Il duplice comandamento, grazie
a questo incontro con l’agape di Dio – sottolinea il Pontefice – non è più
soltanto esigenza: l’amore può essere comandato perché prima è donato”. Sull’amore,
anello tra prima e seconda parte della Deus Caritas est, Alessandro Gisotti
ha raccolto la riflessione del teologo Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto: