AUSTRALIA: L'ARCIVESCOVO DI MELBOURNE CONTRO LA RU 486
MELBOURNE, 27 gen. - L’arcivescovo di Melbourne, mons. Tennis Hart, ha chiesto ai
politici il mantenimento in vigore della legislazione australiana, che vieta l’uso
della pillola abortiva denominata Ru 486. La richiesta di mons. Hart ai politici
australiani è giunta mentre si tengono nel paese manifestazioni di gruppi femministi
e di movimenti che chiedono l’abolizione del provvedimento e il libero utilizzo della
pillola abortiva.
L’arcivescovo di Melbourne ha diffuso una dichiarazione
in vista del voto del 9 febbraio, quando il Parlamento australiano sarà chiamato
a pronunciarsi sull’argomento. Mons. Hart ricorda che l’opposizione della Chiesa all’aborto
è ben nota e “nasce dalla nostra convinzione che la vita umana comincia con il concepimento”.
“Le
statistiche - afferma il testo - indicano che molti cittadini, al di là della loro
appartenenza religiosa, credono che in Australia si registri un numero eccessivo di
aborti ogni anno: circa 90mila”. Per questo motivo il Vescovo sottolinea l’inopportunità
di introdurre e promuovere in Australia un ulteriore metodo abortivo, come la pillola
che induce un’interruzione della gravidanza in modo chimico-farmaceutico.
Mons.
Hart sottolinea anche che la società dovrebbe agire in modo costruttivo, incentivando
le politiche familiari e aiutando le donne, promuovendo una serie di strade e possibilità
per evitare che una donna giunga all’aborto: un compito che anche la Chiesa australiana,
grazie a suoi consultori e al contributo di enti e ordini religiosi, sta cercando
di assolvere.
Il Vescovo conclude con un paradosso: “Se consideriamo che un
feto su quattro in Australia viene abortito, ne consegue un’unica conclusione: per
un cittadino australiano il luogo più pericoloso dove vivere è il ventre materno”. (Fides
- MANCINI)