2006-01-16 18:24:45

GRAN BRETAGNA: INTERVENTO DEL CARD. KASPER A CONFERENZA ECUMENICA ALL’UNIVERSITA’ DI DURHAM


DURHAM, 17 gen. - Se le divergenze dottrinali che per secoli hanno diviso i cristiani sembrano oggi più vicine ad una soluzione, da qualche anno a questa parte è sul fronte delle questioni etiche che le Chiese si sono purtroppo nuovamente divise. Lo ha rilevato il card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, intervenendo nei giorni scorsi ad una conferenza ecumenica internazionale ospitata dall’Università inglese di Durham, che gli ha conferito un Dottorato honoris causa.
Al centro della conferenza, cui hanno partecipato 140 studiosi e vescovi, erano appunto le possibili iniziative delle Chiese cristiane per rilanciare il cammino ecumenico nell’attuale fase di difficoltà. Dopo i promettenti progressi registrati dopo il Concilio, infatti, il dialogo ha incontrato negli ultimi anni nuovi e imprevedibili ostacoli e il clima è oggi cambiato. In Europa e nel Nord America, ha osservato il card. Kasper, questo clima si percepisce dalla “nuova polarizzazione e frammentazione espressa dalle posizioni a volte anche conflittuali su questioni etiche,” come la pratica dell’omosessualità, l’aborto, l’eutanasia. Questioni che, se “non sono in cima alla gerarchia delle verità cristiane” – come lo è ad esempio la fede in Cristo unico Salvatore – sono “molto sensibili e quindi molto controverse”. A complicare i rapporti ecumenici sono anche le divisioni interne alle singole Chiese su queste problematiche, come è il caso della Comunione Anglicana.
Secondo il cardinale Kasper, l’attuale fase di confusione e delusione dovrebbe stimolare i cristiani a chiedersi qual’è il vero obiettivo dell’ecumenismo. Questo, ha detto, non può essere certo la fusione su scala mondiale delle Chiese, come se fossero delle grandi corporation. I cristiani sono chiamati piuttosto ad essere uniti nella fede in Cristo, nei sacramenti, nella proclamazione del Vangelo e nella comune chiamata alla santità. “Il fatto che l’unità della Chiesa sia fondata sulla partecipazione alla santità di Cristo, ha implicazioni reali per la forma della Chiesa stessa”, ha osservato. Chiamata ad essere santa, essa deve essere anche profetica, deve cioè “ascoltare il mondo e offrirgli una guida e una speranza basata sul Vangelo”. In questo senso le divisioni etiche che hanno caratterizzato questi ultimi anni “non sono irrilevanti per la comprensione della vera natura della Chiesa”. La Chiesa cattolica da parte sua, ha sottolineato in conclusione il cardinale Kasper, è determinata a proseguire il suo impegno per l’ecumenismo, teso non ad assorbire tutti i cristiani, quanto piuttosto a realizzare “una Chiesa spiritualmente rinnovata” in cui possa trovare compimento la sua autentica natura: “quella della Chiesa una e santa che professiamo nel Credo degli Apostoli”.
(Cns – LZ)








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