“Alla scoperta delle radici cristiane dell’Europa” Otto appuntamenti per riscoprire
la bellezza del patrimonio cristiano del Continente europeo: ne parlano ai nostri
microfoni il cardinale Angelo Scola, il medievalista Franco Cardini, il cardinale
Francesco Marchisano, il teologo Bruno Forte, l'Abate di Santa Scolastica a Subiaco
don Mauro Meacci, il prof. Francesco Sisinni e l'arcivescovo Rino Fisichella.
Dossier a cura di Alessandro Gisotti
Otto appuntamenti per scoprire
la bellezza delle radici cristiane dell’Europa. Scoprire, più che riscoprire le radici
dell’Europa, perché troppo spesso, soprattutto tra le giovani generazioni, manca quasi
del tutto la consapevolezza dell’identità del Vecchio Continente, della sua storia,
della straordinaria ricchezza del suo patrimonio. Il programma del dossier:
Primo
appuntamento(24\12\05) del nostro ciclo di interviste sulle radici
cristiane dell’Europa. La vitalità di queste radici viene sottolineata con forza
dal cardinale Angelo Scola. Il Patriarca di Venezia inizia il suo ragionamento
dal mancato riferimento alle radici cristiane nel preambolo della Carta Costituzionale
europea, nonostante i pressanti e ripetuti appelli di Giovanni Paolo II:
Secondo
appuntamento (25\12\05): Non fu un tempo oscuro, ma un’epoca
di grande vitalità in ogni ambito della vita sociale. Tuttavia, il Medioevo
è ancora oggi percepito, nell’immaginario collettivo, come una lunga notte nella storia
dell’umanità. Uno degli storici, che con più efficacia ha “smontato” questi
pregiudizi è ilprof. Franco Cardini, medievalista
dell’Università di Firenze. Con lui ci siamo soffermati sulla nascita della rappresentazione
caricaturale e ideologizzata del Medioevo e sulle differenze sostanziali tra l’era
medievale e la cosiddetta modernità:
Terzo
appuntamento (29\12\05): Come può un’epoca contrassegnata dall’ignoranza aver
dato frutti come le cattedrali e le università, opere letterarie come la Divina
Commedia e teologiche come la Summa di San Tommaso? Eppure troppo spesso
ancora oggi si sente ripetere che i secoli del Medio Evo siano stati aridi sotto il
profilo culturale. In realtà, l’epoca medievale presenta una straordinaria vitalità
in ogni ambito del sapere e fu testimone di un proficuo incontro tra popoli e culture
diverse. Tra Cristianesimo e Islam, per esempio, non fu solo scontro nel Medio Evo:
le due civiltà dialogarono sempre, anche quando, come durante le Crociate, si affrontarono
militarmente. Sullacultura e il dialogo interreligioso nel Medioevo
ascoltiamo ancora il prof. Franco Cardini:
Quarto
appuntamento:(7/1/06)"Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto
da Norcia che, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine
più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire
alla luce”. Queste parole, pronunciate appena ventiquattrore prima della morte di
Giovanni Paolo II, dall’allora cardinale Joseph Raztinger suonano oggi profetiche.
Il futuro Pontefice le pronunciò a Subiaco, in occasione della consegna del premio
“San Benedetto”, il primo aprile scorso. Ad ascoltarlo, quel giorno, c’era anche dom
Mauro Meacci, l’Abate del monastero sublacense di Santa Scolastica, che in
questo quarto appuntamento sulle radici cristiane dell’Europa, si sofferma sul
Santo fondatore del monachesimo occidentale, l’Europa e Benedetto XVI. Spiega
innanzitutto cosa rappresentò per l’Europa in un’epoca di smarrimento, dopo la caduta
dell’Impero Romano d’Occidente, l’irrompere del monachesimo di San Benedetto:
Quinto
appuntamento: (8/1/06) Con il Medio Evo, i diritti della persona umana acquistano
una forza sconosciuta nel passato. Fondamentale è il contributo del pensiero cristiano,
così come straordinariamente fruttuoso fu il dialogo tra filosofia e teologia.
Questo aspetto dell’era medievale è al centro del quinto appuntamento del nostro speciale
sulle radici cristiane dell’Europa. L'intervista con il teologo Bruno Forte,
arcivescovo di Chieti-Vasto:
Sesto
appuntamento: (14/1/06) “La Cattedrale mostra, al tempo stesso, l’unità di
pensiero e l’unità spirituale del popolo, con cui la cristianità medioevale diede
forma e coscienza a se stessa”: è il 26 aprile 1959, quando il cardinale Giovanni
Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, pronuncia queste parole. L’occasione è offerta
all’arcivescovo di Milano dalla presentazione del completamento dei restauri della
Cattedrale di Crema. “Il Medio Evo, che ci tramanda le sue Cattedrali – affermava
ancora il cardinal Montini – non ci fa eredi di un patrimonio inutile ai nostri tempi,
ma d’una sapienza eterna, che la nostra età avrebbe torto a non fare propria”. Proprio
all’arte nel Medio Evo è dedicata questa puntata del nostro approfondimento
sulle radici cristiane. A parlarne è una figura d’eccezione: il cardinale Francesco
Marchisano, arciprete della Patriarcale Basilica Vaticana e presidente emerito
della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa: Settimo
appuntamento (15\1\06): Gerusalemme, passando per Costantinopoli. Un semplice
riferimento storico che sottolinea quanto profonde siano le radici cristiane dell’Europa.
Radici di cui i pellegrinaggi furono e sono ancora oggi una delle manifestazioni
più visibili. Sul ruolo del pellegrinaggio nell’edificazione dell’identità europea,
abbiamo intervistato il prof. Francesco Sisinni, responsabile del master
di cultura cristiana all’Università LUMSA di Roma:
“Quando la
Chiesa fonda un’università non coltiva il talento, il genio per se stessa, ma esclusivamente
nell’interesse dei propri figli”: l’arcivescovo Rino Fisichella cita il cardinale
John Henry Newman nell’ottavo ed ultimo appuntamento del nostro speciale
sulle radici cristiane dell’Europa. Proprio l’eminente porporato inglese, personalità
della Chiesa e della cultura dell’Ottocento, scrisse nel 1852 un libro fondamentale
su “L’idea di università”. Il connubio tra Chiesa e università, fin
dagli albori del Cristianesimo, è il punto di partenza della riflessione del rettore
della Lateranense, mons. Rino Fisichella, raccolta da Alessandro Gisotti: