SPAGNA: TERZXA GIORNATA DEL CONVEGNO DEI SUPERIORI GESUITI
LOYOLA, 1° dic. - Terzo giorno, martedì scorso a Loyola in Spagna, del Convegno dei
Superiori Maggiori della Compagnia di Gesù. Alla loro attenzione quelle che i gesuiti
hanno definito come "priorità apostoliche".Il Padre generale Peter-Hans Kolvenbach
le indicò due anni fa, vale a dire l'impegnoi speciale dei gesuiti per l'Africa e
per la Cina, l'apostolato intellettuale, il servizxio ai rifugiati e ai migranti e,
infine, il sostegno alle case e alle opere internazionali della Compagnia di Gesù
a Roma. Queste cinque priorità apostoliche sono state illustrate da altrettanti rappresentanti.
Così il padre Thomas Regan ha presentato il riassunto di un lungo documento sull'apostolato
intellettuale. Questo può essere riassunto con lo schema elaborato nel XVI secolo
dal gesuita Diego de Ledesma, dare, cioè, agli studenti le risorse per la loro vita
quotidiana, contribuire alla buona gestione degli affari pubblici, perfeionare e dare
splendore alla natura razxionale dell'essere umano ed infine guidare gli individui
verso la realizzxazione del fine per il quale sono stati creati. L'esposizxione sulla
Cina come priorità apostolica dei gesuiti è stata presentata dal padre Louis Gendron,
quale Provinciale della stessa Cina. A Pechino, ha detto padre Gendron, un gran numero
di gesuiti ha preso parte alle Giornate di Studio Cinesi con l'intento di approfondire
la conoscenzxa della Cina e della sua cultura. L'attuale situazione del grande paese,
la sua realtà sociale e il suo sviluppo economico, il futuro incerto in materia di
diritti umani e della libertà religiosa non permettono oggi una adeguata pianficazione
apostolica. "Ma dobbiamo essere pronti - hannotato padre Gendron -, per quando arriverà
il momento giusto ed il libero accesso in Cina si tramuterà in realtà". L'opera
del JRS, il Servizxio Gesuita per i Rifugiati, è stata presentata dal padre Lluis
Magrinà. Questo servizxio venne attivato, 25 anni fa, dal padre Pedro Arrupe e da
allora la situazione dei rifugiati, dei migranti e degli sfollati si è evoluta profondamente.
La presenza e l'opera del JRS sono oggi molto apprezzati e sono numerosi i collaboratori
che vogliono associarsi. Quanto all'Africa, padre Fratern Masawe, presidente dei Provinciali
del continente, ha rilevato che alla lunga sarà l'educazione quella che strapperà
l'Africa alla miseria economica e alla tragedia umana. Proprio per questo i gesuiti
africani sono propensi alla creazxione di una cosiddetta "università ombrello", che
incorpori le istituzioni africane già esistenti integrate con altre Facoltà che verranno
erette. Da ultimole Case e le Opere internazionali di Roma. Ne ha parlato padre
Ignacio Echarte, delegato del Padre Generale, che ha citato anche la Radio Vaticana.
Trovare personale accademico ed amministrativo e risorse finanzxiare per tale servizxio
alla Chiesa è diventato sempre più difficile. Per alcune istituzioni, ha osservato
il religioso, si prospettano soluzioni "drammaticamente urgenti". (Sj - MANCINI)