2005-11-28 14:20:34

Educare ai valori dello sport per imparare la tolleranza. Mons. Mazza e Mons. Marra sul caso del calciatore ivoriano Zoro


(28 novembre 2005 - RV) Un atto di viltà, oltre che inciviltà. La giornata calcistica italiana di ieri ha occupato le cronache non solo sportive per le inqualificabili e ripetute salve di cori razzisti con le quali i tifosi dell’Inter hanno bersagliato il giocatore ivoriano del Messina, Marc André Zoro, durante la partita tra i nerazzurri e la squadra siciliana. Partita che ha rischiato di essere sospesa quando lo stesso Zoro, afferrato il pallone, ha interrotto l’incontro per ribellarsi contro le pesanti ingiurie che gli piovevano addosso dagli spalti. Mentre la FIGC, la Federazione italiana giuoco calcio, ha avviato un’indagine, l’episodio ha sollevato nel mondo sportivo un’ondata di sdegno e di solidarietà nei confronti del calciatore africano. Un episodio che chiama in causa i valori dello sport da una parte, e dall’altra l’incapacità talvolta di accettarli e viverli. Sull’accaduto, Alessandro De Carolis ha chiesto l’opinione di mons. Carlo Mazza, responsabile dell’Ufficio sport della Conferenza episcopale italiana. RealAudioMP3


Sulla stessa linea di mons. Mazza si pone anche l’arcivescovo di Messina, Giovanni Marra, città in cui si è disputata la partita macchiata dall’episodio razzista. RealAudioMP3









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