Benedetto XVI e il nuovo dialogo con i non credenti sul rispetto della vita: commenti
di mons. Bruno Forte e Carlo Casini
(22 novembre 2005 - RV) Oggi si aprono nuovi spazi di dialogo con i non credenti sul
rispetto della vita, nonostante la presenza di un secolarismo radicale. Hanno avuto
ampia eco le parole del Papa pronunciate proprio in questi giorni di accese polemiche
in Italia sulla questione della vita nascente. Benedetto XVI ha sottolineato il
fatto che oggi “anche uomini che non si riconoscono più come membri della Chiesa o
che hanno perduto addirittura la luce della fede restano comunque attenti ai valori
umani ed ai contributi positivi che il Vangelo può apportare al bene personale e sociale”.
Ascoltiamo in proposito il commento dell’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno
Forte intervistato da Sergio Centofanti:
Centro destra
e centro sinistra in polemica, in Italia, dopo le ipotesi del ministro della Salute
Francesco Storace di un progetto di riforma dei consultori familiari e di una presenza
più organica al loro interno dei volontari del Movimento per la vita. Oggi il ministro
Storace ha voluto precisare che non è sua intenzione modificare la legge sull’interruzione
volontaria della gravidanza. E L’Osservatore Romano scrive che la Legge 194 del ’78,
nata per legalizzare l’aborto, avrebbe dovuto anche prevenirlo, ma fino ad ora, la
normativa è stata mal applicata nella sua integralità, ne è stato violato lo spirito
e si è ritenuto invece che l’unica forma di prevenzione all’interruzione volontaria
della gravidanza fosse la contraccezione. La tutela della vita costituisce la misura
della civiltà e della democrazia, scrive il quotidiano della Santa Sede, è misura
dell’autentica libertà. E sulla normativa che riguarda i consultori familiari Tiziana
Campisi ha chiesto al presidente del Movimento per la vita Carlo Casini quanto, in
questi anni, ha trovato applicazione.