ATENE, 16 nov. - “Dopo parecchi anni di stagnazione”, la ripresa del dialogo teologico
tra la Chiesa ortodossa e cattolica rappresenta “un passo in avanti incoraggiante”
anche perché l’impegno a ristabilire “l’unità in verità e amore” tra le due Chiese
è diventata “più che mai” una “priorità urgente”. Lo ha scritto Sua Beatitudine Christodoulos,
arcivescovo di Atene e primate della Chiesa di Grecia ai membri del gruppo di lavoro
congiunto ortodosso-cattolico “Saint Irénée de Lyon” che per la seconda volta, si
è riunito ad Atene dal 9 al 13 di novembre sui temi della ecclesiologia sotto la co-presidenza
di mons. Ireneo Miditch della Chiesa ortodossa serba e di mons. Gerhard Feige, vescovo
ausiliare e vicario episcopale di Magdeburg in Germania. L’unità della Chiesa – ha
scritto Christodoulos – “è un dono di Dio”, “ma molto dipende anche da noi, per questo
siamo chiamati a collaborare e riflettere così da contribuire alla realizzazione della
preghiera” di Gesù “che tutti siano uno”. L’arcivescovo parla a questo punto di papa
Benedetto XVI. “Siamo incoraggiati nelle nostre preghiere per il compimento di questo
fine – ha detto – dalla recente elezione di Papa Benedetto XVI come nuovo leader spirituale
della Chiesa romana cattolica. La sua profonda cultura teologica e il devoto impegno
per la tradizione ecclesiastica, unita ad una eccellente conoscenza della storia e
a molti altri talenti che Dio gli ha dato, costituiscono una garanzia non solo per
il pieno successo del Pontificato ma anche per una più stretta unità e collaborazione
tra le nostre Chiese”. “Preghiamo con tutto il cuore – ha concluso l’arcivescovo –
che durante questo periodo di dialogo teologico che sta ricominciando, si possano
superare gli ostacoli esistenti così che la Volontà di Dio possa compiersi in una
perfetta unità nella carità e nella verità. Fino a quel momento, siamo chiamati a
relazionarci gli uni verso gli altri in uguaglianza, con assoluto rispetto e onore,
lavorando per migliorare la comprensione reciproca e la collaborazione in tutti i
campi”. (Sir - MANCINI)