2005-11-08 18:04:15

COREA: 40.MO DI "NOSTRA AETATE"


SEOUL, 8 nov. - Anche in Corea il 40° anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate è stato ricordato nei giorni scorsi con un incontro interreligioso di preghiera per la pace nel mondo. All’evento, organizzato dalla Commissione episcopale per la promozione dell’unità dei cristiani, hanno partecipato 150 esponenti cattolici, protestanti, buddisti e di altre confessioni religiose. Un’occasione per riaffermare l’importanza dell’armonia e dell’apertura al dialogo religioso e l’impegno a lavorare insieme per la costruzione della pace. Lo ha affermato, tra gli altri, Mons. Augustine Cheong Myong-jo, neo-presidente della Conferenza episcopale sud-coreana, che nell’intervento di apertura ha ricordato come lo storico documento promulgato dal Paolo VI nel 1965 segnò “il primo passo della Chiesa cattolica verso la comprensione delle altre religioni e una presa di distanza da precedenti atteggiamenti ostili verso di esse”. Il vescovo di Pusan ha quindi evidenziato come la Corea del Sud rappresenti un ottimo esempio di pacifica convivenza interreligiosa. Un giudizio condiviso dal Nunzio apostolico in Corea, Mons. Paul Emil Tcherrig che all’agenzia Ucan ha confermato che il Paese rappresenta in questo senso un caso “straordinario” nell’attuale panorama internazionale.
Secondo un recente sondaggio della Gallup, circa il 53 per cento dei sud-coreani è credente. Di questi il 21,4 per cento si è dichiarato buddista e il 6,7 per cento cattolico.
(Ucan – LZ)







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