Ancora una notte di violenza in Francia. Il governo autorizza il coprifuoco nelle
citta' a rischio
(8 novembre 2005 - RV) Dodicesima notte di paura e violenza nelle periferie delle
città francesi: 1100 autovetture sono state distrutte, mentre dodici poliziotti sono
rimasti feriti. Dal canto loro, le forze dell’ordine hanno provveduto all’arresto
di 143 persone. I rivoltosi hanno lanciato una bottiglia incendiaria contro la facciata
di un ospedale a Vitry-Sur-Seine. In fiamme scuole materne e altri edifici a Bordeaux
e Sevran. Una troupe della televisione italiana SKY TG24 è stata aggredita
a Clichy-sous-Bois. Per far fronte ad una situazione che sembra ormai fuori controllo,
il governo di Parigi ha approvato oggi eccezionali misure di sicurezza. Grazie ad
una legge del 1955, applicata durante la guerra di Algeria, i prefetti hanno il potere
di imporre il coprifuoco nelle città più a rischio. La drastica misura era stata annunciata
già ieri sera, in diretta tv, dal primo ministro Dominique de Villepin. Intanto, in
Francia si discute animatamente sul fallimento dell’integrazione degli immigrati,
come sottolinea il corrispondente a Parigi di Famiglia Cristiana, Paolo Romani,
raggiunto telefonicamente nella capitale francese da Fabio Colagrande: Le violenze che
stanno scuotendo le periferie di Parigi e di molte altre città della Francia riportano
drammaticamente in primo piano il fenomeno del disagio sociale, in particolare giovanile,
che caratterizza molte città europee, non solo francesi. Su questo tema, Alessandro
Gisotti ha raccolto la riflessione di mons. Aldo Giordano, segretario generale del
Consiglio delle Conferenze episcopali europee: