(8 novembre 2005 - RV) Si è aperto oggi a Roma il Sinodo della Chiesa caldea. Partecipano
20 vescovi dell'Iraq e della diaspora. Due i temi principali al centro del Sinodo:
l’attuale situazione dei cristiani in Iraq e l'aggiornamento liturgico, in particolare
riguardo alla Messa. La Chiesa caldea, che conta circa 700 mila fedeli, di cui 150mila
appartenenti alla diaspora, ha le sue radici nelle comunità cristiane che vivevano
in Mesopotamia agli albori del cristianesimo, quasi 2 mila anni fa. Oggi il suo futuro
appare incerto. Ma cosa chiede la Chiesa caldea alla comunità internazionale in questo
difficile momento per l’Iraq? Sergio Centofanti lo ha chiesto a mons. Philip Najim,
procuratore del Patriarcato caldeo presso la Santa Sede: