“I nuovi martiri siano per tutti noi esempio vivo di identità sacerdotale”. Così,
Benedetto XVI alla Beatificazione in San Pietro di 8 religiosi uccisi durante la guerra
civile spagnola
(29 ottobre 2005 - RV) “Un esempio vivo di identità sacerdotale”. Così il Papa ha
definito gli otto religiosi proclamati Beati questo pomeriggio, nella Basilica Vaticana.
La Messa è stata presieduta dal cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi. Benedetto XVI è giunto per i riti di conclusione: ha venerato
le reliquie dei nuovi Beati e ha salutato i fedeli presenti. Il servizio di Dorotea
Gambardella.
Tra i nuovi
Beati figurano sette sacerdoti diocesani, Josep Tápies e sei compagni, fucilati nella
città catalana di La Pobla de Segur, e una religiosa della Congregazione delle Suore
Zelatrici del Culto Eucaristico, María de Los Angeles Ginard Martí, nata nell’isola
di Maiorca e fucilata a Madrid. Durante la guerra civile spagnola, durata dal 1936
al 1939, furono migliaia i cattolici, sia religiosi che laici, uccisi nel tentativo
di distruggere la Chiesa in Spagna. Oggi parliamo di suor María de Los Angeles. Giovanni
Peduto ha chiesto al postulatore della Causa di Beatificazione, padre Bartolomeo Mas,
di raccontarci gli ultimi giorni di vita della religiosa:
Quale invece
la caratteristica principale della santità di Josep Tapies e compagni martiri? Giovanni
Peduto lo ha chiesto al postulatore della Causa di Beatificazione, padre Romualdo
Rodrigo: