L'Eucaristia sia sempre più al centro della vita di fede. Così l'arcivescovo di Bari
per la fine del Sinodo e dell'Anno eucaristico
(25 ottobre 2005 - RV) Il Sacramento eucaristico sia sempre al centro della vita dei
cristiani: questo il messaggio forte emerso dal Sinodo dei vescovi presieduto da Benedetto
XVI, conclusosi domenica scorsa, dopo tre settimane di confronto e riflessione. Un
avvenimento straordinario che ha suggellato la fine dell’Anno dell’Eucaristia, voluto
da Giovanni Paolo II. L’assise è stata vissuta con particolare emozione dai 256 padri
sinodali che vi hanno preso parte. E’ quanto sottolinea l’arcivescovo di Bari-Bitonto,
mons. Francesco Cacucci, intervistato da Fabio Colagrande:
Domenica scorsa
per la chiusura dell'Anno eucaristico Benedetto XVI ha ripetuto l’invito di Papa Wojtyla
a “ripartire da Cristo” impegnandosi “per un mondo più giusto e fraterno”. Un anno
fa Giovanni Paolo II affermava che “l’Eucaristia è luce” di cui il mondo ha urgente
bisogno “nella difficile ricerca di una pace che appare lontana, all’inizio di un
millennio sconvolto ed umiliato dalla violenza, dal terrorismo e dalla guerra”. Benedetto
XVI ha esortato i cristiani a innamorarsi di Gesù-Eucaristia perché la Chiesa sia
sempre più “faro di luce, di vera gioia e di speranza … strumento di unità dell’intero
genero umano”. Appelli fatti propri dai padri sinodali nel Messaggio finale del Sinodo
sull’Eucaristia, come ci conferma l’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte al microfono
di Fabio Colagrande: