Nel Vangelo della domenica Gesù parla del comandamento più grande: quello dell'amore
di Dio e del prossimo. Il commento di padre Rupnik
(22 ottobre 2005 - RV) In questa 30a Domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci
presenta il Vangelo in cui un dottore della legge per mettere alla prova Gesù gli
chiede: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gesù gli risponde: «Amerai
il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo:
Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta
la Legge e i Profeti». Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo
gesuita padre Marko Ivan Rupnik: ********** I
farisei insistono nel dimostrarsi perfetti nella conoscenza delle Scritture, capaci
addirittura di trarre grandi sintesi teologico-spirituali, ma sempre con lo scopo
di trovare in Cristo qualcosa da contestare e da screditare. Ma Cristo pone una questione
riguardo al più grande comandamento di tutta la legge e con ciò evidenzierà ancora
di più il dualismo di una tale religione: la spaccatura tra una conoscenza ideale,
perfetta, ma astratta, e una giusta prassi religiosa. Lo scriba risponde che il perno
di tutto è l’amore, ma non riesce con il suo atteggiamento a testimoniarlo. In lui
la conoscenza, l’amore e la fede sono tre entità a compartimenti stagni. Per questo
motivo lui dice, ma personalmente non aderisce. Lui conosce, sa dell’amore, ma non
si sente da esso impegnato. Davanti a Lui, invece, sta colui che nel suo amore unisce
la conoscenza, l’adesione e lo stile di vita. **********