2005-10-16 15:16:47

All'Angelus il ricordo di Benedetto XVI per i 27 anni dall'elezione di Giovanni Paolo II. Appello del Papa contro la povertà


(16 ottobre 2005 -RV) Ventisette anni fa veniva eletto papa il cardinale Karol Wojtyła e iniziava uno dei pontificati più lunghi della storia della Chiesa, durante il quale un Papa ‘venuto da un Paese lontano’ fu “riconosciuto quale autorità morale anche da tanti non cristiani e non credenti”. Così Benedetto XVI ha scelto di dedicare alla figura del suo predecessore l’intervento prima della preghiera mariana. Con il ricordo per “l’amato Giovanni Paolo II, entrato nel cuore della gente”, Benedetto XVI ha aggiunto parole sull’importanza dell’Eucaristia e del Rosario. Tra i saluti, un appello a non cessare di lottare contro l’indigenza, ricordando che domani sarà la Giornata del rifiuto della miseria. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3
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Un appello ai governanti per azioni efficaci nella lotta contro la miseria, è l’unico argomento che in questa domenica distrae Benedetto XVI da una riflessione interamente e affettuosamente dedicata alla figura di Giovanni Paolo II. Contemplativo e missionario definisce il suo predecessore, ricordando che lo è stato “grazie all’intima unione con Dio, quotidianamente alimentata dall’Eucari-stia e da prolungati tempi di orazione”. Sottolinea quanto “sia entrato nel cuore della gente, soprattutto per la sua testimonianza di amore e dedizione nella sofferenza” per poi aggiungere:


“Un Papa, come disse, “venuto da un Paese lontano” fu riconosciuto quale autorità morale anche da tanti non cristiani e non credenti, come hanno dimostrato le commoventi manifestazioni di affetto in occasione della sua malattia e di vivo cordoglio dopo la sua morte”.


“In lui abbiamo potuto ammirare la forza della fede e della preghiera, e un totale affidamento a Maria Santissima”, afferma sottolineando che “attraverso la radio e la televisione, i fedeli del mondo intero hanno potuto tante volte unirsi a lui in questa preghiera mariana e, grazie al suo esempio ed ai suoi insegnamenti, riscoprirne il senso autentico, contemplativo e cristologico”. E aggiunge una nota che si fa, con un’espressione a braccio, vivo ricordo personale:


“Venne eletto nel cuore del mese del Rosario, - e mi ricordo bene quella domenica - e la corona che spesso teneva tra le mani è diventata uno dei simboli del suo pontificato”.

E il Papa prende spunto proprio dal vissuto di Giovanni Paolo II per ribadire, dunque, l’importanza di Eucaristia e Rosario: “Se l’Eucaristia – dice - è per il cristiano il centro della giornata, il Rosario contribuisce in modo privilegiato a dilatare la comunione con Cristo, ed educa a vivere tenendo fisso su di Lui lo sguardo del cuore, per irradiare su tutti e su tutto il suo amore misericordioso”.


Poi spiega che “il Rosario non si contrappone alla meditazione della Parola di Dio e alla preghiera liturgica; rappresenta anzi un naturale e ideale complemento, in particolare come preparazione e come ringraziamento alla celebrazione eucaristica”. “Il Cristo incontrato nel Vangelo e nel Sacramento – aggiunge – lo contempliamo con Maria nei vari momenti della sua vita grazie ai misteri gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi. Alla scuola della Madre, impariamo così a conformarci al suo divin Figlio e ad annunciarlo con la nostra stessa vita”.


E quando Benedetto XVI afferma che è doveroso ricordare Giovanni Paolo II nell’anniversario dell’elezione aggiunge che è anche “dolce” farlo nell’ora dell’Angelus a lui tanto cara.


Al momento dei saluti, poi, dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ricordando che domani è la Giornata mondiale del rifiuto della miseria, invita “le autorità civili e i governanti ad ascoltare il grido dei poveri e a intensificare le azioni nella lotta contro la miseria”:


“LA MISERE EST UN FLEAU CONTRE LEQUEL L’HUMANITE DOIT ...”
La miseria è un flagello contro il quale l’umanità deve lottare senza interruzione. Noi siamo chiamati a una solidarietà sempre più grande, perché nessuno sia escluso dalla società.


Torna la raccomandazione per la preghiera mariana e per l’Eucaristia nel saluto in particolare in francese ai giovani del collegio Saint-Louis du Mans; in spagnolo a un gruppo della Armada espanola e ai fedeli della Parrocchia Santa Maria de Mahon. Nelle parole rivolte ai pellegrini polacchi c’è l’invito a rinnovare l’impegno a raccogliere l’insegnamento del papa polacco. In italiano, un pensiero particolare ai gruppi parrocchiali di Turri di Montegrotto Terme, Piubega, Empoli, Tursi, Epitaffio-Benevento e Lapìo, come pure di San Domenico di Guzman alla Cinquina in Roma; alll’UNITALSI della Diocesi di Fiesole, al Coro “Orizzonti Missionari” di Rosaro ed Erbezzo, agli alunni della scuola “Santa Dorotea” di Montecchio Emilia e alla compagnia “Teatro Veneto Città di Este”.

A tutti l’augurio del Papa di una buona domenica.
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