2005-10-13 08:22:30

Rapporto sulla popolazione: in condizioni di povertà tre miliardi di persone.


(12 ottobre 2005 - RV) Il Rapporto 2005 sullo stato della popolazione nel mondo si concentra sulla condizione della donna e dell’infanzia: sono 1,7 miliardi le donne in età riproduttiva, cioè tra i 15 e i 49 anni, che sul pianeta rivendicano equità di genere e sanità riproduttiva.
Il servizio di Stefano Leszczynski

L’UNFDPA, organismo specializzato delle Nazioni Unite, traccia un quadro chiaro della strada che i governi devono ancora percorrere per adempiere agli obiettivi del Millennio tracciati dalle Nazioni Unite: istruzione e sanità sono ancora le due sfide principali per garantire uno sviluppo equo dell’umanità. Nel mondo, in tema di mortalità infantile si è raggiunta una media del 50 per mille di nati vivi, ma il dato che può sembrare incoraggiante presenta differenze enormi tra Paesi, come il Giappone, per esempio, dove si tocca il 3 per mille e in casi estremi dove la mortalità sale invece a 145 per mille come in Afghanistan, o a 120 per mille come in Somalia, o a 113 per mille come in tutta l’area dell’Africa subsahariana. Altri dati che si evincono dal Rapporto riguardano la speranza di vita delle donne, che è cresciuta nel mondo fino a 68 anni di media; ma anche qui, nei rapporti tra Paesi, si oscilla tra gli 83 anni del Giappone, di Shanghai e dell’Italia, fino ai 37 anni dello Swaziland e ai 35 del Botswana, sempre come speranza di vita. Addirittura, il 92 per cento delle donne in un Paese come il Burkina Faso risulta analfabeta. Per quanto riguarda la natalità, e quindi la crescita demografica, i dati relativi alle nascite riguardano 2,8 figli per donna nel mondo, sempre come media, ma si arriva a punte del 7,1 nell’Uganda o a 7,7 nel Niger, mentre per quanto riguarda il mondo arabo questa media scende a 4,5 per l’Iraq o al 3,2 per l’Arabia Saudita. Questi dati, tuttavia, indicano, per l’UNFDPA, come il raggiungimento di uno degli obiettivi più importanti delle Nazioni Unite, cioè quello dello sradicamento della povertà, passi necessariamente attraverso un ampio investimento da parte dei governi e della comunità internazionale, nei settori dell’istruzione e della salute.
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