Il Padre Jaeger sulla riconsegna del Cenacolo alla Custodia di Terra Santa
(13 ottobre 2005 - RV) Durante i lavori del Sinodo sull’Eucarestia, si è parlato della
riconsegna alla Custodia di Terra Santa, dell’edificio del Cenacolo, sorto in epoca
bizantina sul luogo della casa in cui Cristo istituì l’Eucarestia ed avvenne la Pentecoste.
Il servizio di Roberto Piermarini: ********** E’
stato il patriarca di Gerusalemme, mons. Michael Sabbah, a ricordare martedì ai padri
sinodali “la promessa di restituzione del Cenacolo fatta dal governo israeliano che
poi - ha detto – non ha mantenuto la parola”. Considerato uno dei quattro luoghi
più santi della cristianità – con le basiliche del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dell’Annunciazione
a Nazareth e della Natività a Betlemme – il Cenacolo è l’unico non aperto al culto,
pur essendo stato di proprietà dal 1342 dei Frati francescani ai quali fu sottratto
nel 1551 dal governo turco e poi successivamente da quello israeliano. “Così – ha
detto con rammarico mons. Sabbah nel suo intervento al Sinodo – proprio nel luogo
dove è stata istituita l’Eucarestia, ancora oggi non c’è una presenza eucaristica”.
La sua riconsegna sembrava vicina con la storica visita di Giovanni Paolo II in Terra
Santa nel 2000, ma poi non è arrivato nessun segnale dalle autorità israeliane. Ora
l’intesa potrebbe essere applicata tra breve, prima dell’Accordo globale bilaterale,
come ci spiega il padre David Jaeger, della Custodia di Terra Santa, che partecipa
ai negoziati tra Santa Sede e Stato d’Israele:
R. – La Chiesa universale
è in fondo la proprietaria legittima del Cenacolo a partire dal 1342, quando lo avevano
comprato i re di Napoli, Roberto e Sancha, e con l’approvazione del Papa lo diedero
ai francescani che vi stabilirono la loro casa madre in Terra Santa. E infatti il
titolo primario del superiore francescano in Terra Santa è Guardiano del Sacro Monte
Sion. Gli esperti delle due parti della Chiesa cattolica e dello Stato d’Israele nel
contesto dei negoziati che hanno luogo tra le parti hanno da qualche tempo elaborato
il meccanismo giuridico che permetterebbe anche nelle condizioni attuali al governo
israeliano di restituire il possesso del Cenacolo alla Chiesa cattolica per mezzo
della custodia francescana. Adesso basta solo che il governo d’Israele si decida di
farlo e l’occasione attuale fornita dal Sinodo sarebbe un momento favorevole, perché
lo faccia. **********