2005-10-13 08:00:40

Appello all'unità del presidente dei vescovi spagnoli nella Festa della Madonna del Pilar


(12 ottobre 2005 - RV) Con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Ricardo Blázquez Pérez, vescovo di Bilbao e presidente della Conferenza episcopale spagnola, la comunità ispana di Roma ha celebrato oggi, nella chiesa nazionale di Monserrato, la festività liturgica della Madonna del Pilar, giornata della “hispanidad”, cioè della Spagna e di tutte le nazioni di lingua e cultura spagnola. La Beata Vergine del Pilar è venerata particolarmente a Saragozza, dove si trova il più antico santuario cristiano della Spagna. Secondo la leggenda, la cappella primitiva sarebbe stata costruita da San Giacomo il Maggiore, verso l’anno 40, in ricordo della prodigiosa “Venuta” della Vergine da Gerusalemme a Saragozza per confortarlo per la delusione dei risultati negativi della sua predicazione. Il "Pilar" è la colonna di alabastro su cui la Vergine avrebbe posato i piedi. Al tempo dell’unificazione della Spagna, nel XV secolo, ad opera del re di Aragona Ferdinando il Cattolico e della regina Isabella di Castiglia, sua sposa, il culto della "Madonna del Pilar" si affermò in campo nazionale. Con l’arrivo dei primi europei in America tale culto raggiunse anche il Nuovo Mondo: nell’anno 1492 avveniva la cacciata definitiva dei Saraceni dalla Spagna e Cristoforo Colombo partiva con tre caravelle, di cui una chiamata per l’appunto "Santa Maria", e, fatto curioso, il primo sbarco di Cristoforo Colombo nel Continente americano coincise con la data della festa del Pilar, il 12 ottobre. Forse per tutte queste circostanze, nel 1958, la festa “pilarica” fu dichiarata giornata della “hispanidad”. Nella sua omelia mons. Ricardo Blázquez Pérez, dopo aver ricordato la tradizione dell’apparizione di Maria all’apostolo San Giacomo a Saragozza, ha messo in risalto l’importanza della Madonna nella vita della Chiesa fin dalle origini della prima comunità cristiana. “Ai nostri tempi è molto diffusa l’impressione che stiamo vivendo in una nuova epoca incerta, tra l’antico che abbiamo lasciato e il nuovo che ancora appare poco chiaro”, ha detto il presule. Mons. Ricardo Blázquez Pérez, rivolgendo poi il suo sguardo alla situazione attuale della Spagna ha proseguito: “Preoccupati a causa di certe manifestazioni della nostra società attuale, noi spagnoli, non dovremmo forse rinnovare e approfondire gli atteggiamenti che la società nel suo insieme, i suoi leader, e le sue istituzioni hanno adottato durante la cosiddetta ‘transizione’?”. Facendo dunque riferimento all’inizio del passaggio alla democrazia dopo la morte del dittatore Francisco Franco, il presule ha poi aggiunto: “La concordia porta con sé serenità e permette di guardare con fiducia verso il futuro; la divisione invece produce malessere, indebolisce la società e aggiunge nuove inquietudini alla complessità dei tempi attuali e verso il futuro”. Mons. Ricardo Blázquez Pérez ha concluso la sua omelia invocando la protezione della Madonna in particolare in favore dei popoli del Centroamerica, che soffrono in questi giorni le conseguenze dell’uragano Stan. Circa 25 i concelebranti alla messa cui hanno preso parte anche gli ambasciatori spagnoli presso il Quirinale e la Santa Sede, rappresentanti del Corpo diplomatico dei Paesi latinoamericani e numerosi fedeli residenti a Roma. (T.C.)








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