SPAGNA: VESCOVI PREOCCUPATI DELLA NUOVA LEGGE SULL'EDUCAZIONE
MADRID 30 set. - I vescovi spagnoli hanno espresso “grande preoccupazione” per la
bozza di Legge organica dell’educazione (Loe) perché ritengono che non tenga conto
delle scelte dei genitori nell’educazione dei figli. “Si attribuisce alle Amministrazioni
Pubbliche un potere tale che mira a far diventare lo Stato unico educatore”. Lo afferma
una nota del Consiglio permanente della Conferenza episcopale spagnola, che ha chiuso
ieri a Madrid la sua riunione. I vescovi sono contrari al progetto di legge perché
“non rispetta la libertà di insegnamento” né la libertà dei genitori di scegliere
la formazione religiosa e morale dei figli”. Chiedono quindi, per i genitori, “più
capacità decisionale, più pluralismo educativo e più potere”. I vescovi ricordano
che “l’80 per cento dei genitori sono favorevoli all’insegnamento della religione
cattolica per i loro figli” e ritengono che “sia una materia fondamentale, offerta
obbligatoriamente da tutti gli istituti e facoltativa per gli studenti”. I prelati
si sono anche detti “preoccupati” per la nuova materia che l’attuale governo intende
inserire, ossia “l’educazione alla cittadinanza”, perché potrebbe andare a discapito
della “libertà ideologica e religiosa”. C’è inquietudine anche per la posizione degli
insegnanti di religione: se la legge verrà approvata saranno “impiegati della Chiesa”,
una realtà a cui la Chiesa si oppone perché ritiene che sia lo Stato a doverne sostenere
i costi. La Conferenza episcopale spagnola è disponibile a dialogare con il governo
su queste questioni ma constata che “purtroppo non c’è stata risposta all’offerta
reiterata di dialogo”.