GROTTAFERRATA 29 set. - Con il convegno internazionale "Il monachesimo ortodosso in
Finlandia e nei Paesi Baltici" e l'inaugurazione della mostra "I tesori dell'abbazia
greca di Grottaferrata", si sono concluse, domenica scorsa, nella stessa Abbazia
di San Nilo le manifestazioni per i suoi mille anni. Ai lavori hanno preso parte
vescovi, archimandriti, sacerdoti, monaci e superiori di istituti e congregazioni,
di diversi Paesi, anche dell'Europa dell'Est e dell'area balcanica e greca, concentrando
l'attenzione sulla presenza ortodossa in rapporto a quella luterana, che è nettamente
maggioritaria nei Paesi Baltici, e a quella cattolica, numericamente piccola. Interesse
ha suscitato naturalmente la situazione della Finlandia, oggetto di studio particolare
nel convegno. Bene l'ha descritta l’archimandrita ortodosso Serghei, abate del monastero
finlandese di Nuova Valamo. "La Chiesa ortodossa in Finlandia – ha sintetizzato l’abate
- ha vissuto diverse vicende, anche di dolore, dispersione e persecuzione, negli ultimi
secoli, a seguito delle contese territoriali e politiche dovute ai due stati vicini
di Svezia e Russia. Tali vicende- ha aggiunto - hanno segnato ma non piegato le comunità
ortodosse finlandesi, anzi hanno favorito contatti fruttuosi con i fedeli luterani
e cattolici. La comunità ortodossa finlandese si è particolarmente ricostituita negli
anni più recenti, a seguito degli eventi dopo la caduta del Muro. Migliaia di immigrati
sono infatti tornati in Finlandia dalla Russia e da altri Paesi dell'area dopo decenni
di dispersione. Nel panorama culturale e spirituale di un Paese come la Finlandia
– ha concluso l’archimandrita Serghei - i fedeli ortodossi possono quindi giocare
un ruolo significativo e stimolante, al pari della comunità cattolica, anche minoritaria
ma molto viva". (Sir – MANCINI)