TASHKENT 22 set. – “Vi sono tutte le condizioni necessarie per la pacifica vita dei
cattolici e lo sviluppo della Chiesa Cattolica nell’Asia centrale. I diritti delle
minoranze religiose sono protetti dalla Costituzione e non vi sono impedimenti alla
professione della fede e alla costruzione delle chiese.” Lo ha detto l’arcivescovo
Josef Wesolowski, Nunzio apostolico in Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan
in visita, nella settimana scorsa, a Tashkent, la capitale uzbeka, dove si è incontrato
con il ministro degli Esteri e il Comitato per gli affari religiosi. Al centro dei
colloqui le questioni collegate allo sviluppo della comunità cattolica nello Stato,
nonché problemi sociali e politici. Mons. Wesolowski era accompagnato da mons. Jerzy
Maculewicz, primo vescovo dell’Uzbekistan. Il Nunzio ha voluto ringraziare le
autorità per l’invio a Roma di delegazioni in occasione delle esequie di papa Giovanni
Paolo II, per l’ordinazione del vescovo Maculewicz lo scorso maggio sempre a Roma
e per la cerimonia di insediamento dello stesso vescovo a Tashkent in giugno. “Il
fatto che i cattolici uzbeki abbiano un loro proprio vescovo – ha detto mons. Wesolowski
- è un grande onore non solo per i cattolici ma per l’intero Paese. Dimostra la stabilità
del Paese e l’assenza di qualsiasi ostacolo per la Chiesa Cattolica.” (Asianews
- MANCINI)