L'importanza della Lectio Divina, lettura meditata della Bibbia, sottolineata dal
cardinale Martini e da mons. Ravasi
(22 settembre 2005 - RV) “Solo chi si pone innanzitutto in ascolto della Parola può
poi diventarne annunciatore”: è l’esortazione di Benedetto XVI a tutti i fedeli, espressa
nei giorni scorsi durante l’udienza ai partecipanti al Congresso Internazionale sulla
Sacra Scrittura, tenutosi a Roma per il 40.mo anniversario della Costituzione dogmatica
sulla Divina Rivelazione “Dei Verbum”. In tale contesto, il Papa ha sottolineato
l’importanza della Lectio Divina, lettura meditata della Bibbia, accolta dal
credente come Parola di Dio resa viva dallo Spirito Santo.Un’antica tradizione,
che conosce ora una nuova fioritura, soprattutto nelle parrocchie. Lo sottolinea mons.
Gianfranco Ravasi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, intervistato da Alessandro
Gisotti: La Lectio
Divina, ha sottolineato Benedetto XVI, è un “punto fermo della pastorale biblica”
e va “incoraggiata mediante l’utilizzo anche di metodi nuovi”, “al passo con i tempi”.
Impegno, questo, che esige “un salto di qualità”. Ne è convinto il cardinale Carlo
Maria Martini, tra i relatori al Congresso Internazionale per il 40.mo anniversario
della Dei Verbum, intervistato da Fabio Colagrande: