ROMA 22 set. - «Malgrado la tradizione popolare cattolica del Venezuela, è necessario
che i fedeli conoscano meglio la dottrina cattolica. Hanno bisogno di essere sostenuti
nella loro fede, affinché siano in grado di guardare alle cose con discernimento cristiano».
Con queste parole il neo-Segretario generale dell’Opera di diritto pontificio “Aiuto
alla Chiesa che Soffre”, Norbert Neuhaus, ha descritto la realtà della comunità cattolica
del Venezuela, nel quale ha compiuto una visita nei giorni scorsi. Riguardo alla tensione
esistente tra il governo Chavez e le gerarchie ecclesiastiche, Neuhaus ha dichiarato
che «al momento la Chiesa non può essere definita una “Chiesa perseguitata”, ma il
Governo sta affermando una sorta di socialismo del XXI secolo. E questa non è un’ideologia
compatibile con la dottrina della Chiesa. In uno dei Paesi latino-americani con maggiori
risorse, stiamo assistendo – ha proseguito – a una presa di potere pianificata e orchestrata
da forze che cooperano saldamente con Fidel Castro». Neuhaus, che ha definito
«un segno di speranza» la nomina di monsignor Jorge Uroso ad arcivescovo di Caracas
, ha messo in luce l’urgenza di una sorta di “offensiva della catechesi” che possa
realizzarsi attraverso i circa duemila sacerdoti che svolgono il loro apostolato
in questo Paese dove il 90 per cento della popolazione si dichiara cattolica. (Acs
- MANCINI)