Il pluralismo culturale è una ricchezza non una fatalita’. La Chiesa italiana a favore
di una scuola parificata per i musulmani ma chiede reciprocità
(21 settembre 2005 - RV) Studenti fate la vostra parte, “tendete la mano ai giovani
stranieri che vivono in mezzo a noi”, “fate che la fiducia sia più forte della paura”
e “il dialogo più forte dei timori che nascono dalle diversità”. Il richiamo, ieri,
del presidente della Repubblica italiana, Ciampi, all’apertura ufficiale dell’Anno
scolastico s’inserisce nel dibattito più ampio di una società multiculturale. In tutto
gli alunni stranieri in Italia – secondo il Ministero dell’Istruzione - sono circa
400 mila, e 50 mila sono i nuovi iscritti. La scuola italiana, già da una decina d’anni
è aperta a tutti gli stranieri, che possono inserirsi in qualunque periodo dell’anno,
pure se irregolari. Una realtà variegata e in continua mutazione, che ha posto interrogativi
d’integrazione scolastica, soprattutto per i bambini e dei ragazzi di cultura araba
ma soprattutto di religione islamica. Su questo tema Roberta Gisotti ha intervistato
con padre Bruno Mioli, responsabile per la pastorale degli emigrati e dei profughi
della Fondazione Migrantes della CEI.