Riscoprire la Lectio divina in forma comunitaria. Un commento del prof. Masini, dopo
l'auspicio del Papa per un rilancio dell'antica prassi di fede
(19 settembre 2005 - RV) Ascoltare Dio che parla, leggendo la Bibbia. E’ l’esperienza
spirituale di un’antica pratica cristiana: la Lectio divina. Benedetto XVI ne ha parlato
alcuni giorni fa, nel suo messaggio ai partecipanti al Convegno per i 40 anni della
Costituzione conciliare Dei verbum. Già i primi Padri della Chiesa avevano strutturato
questa prassi sapienziale e formativa, invitando i credenti a leggere i passi del
testo sacro, a pregare, a riflettere su di essi. Nei secoli successivi, la Lectio
divina conobbe alterne vicende, finché essa fu ripresa come caposaldo della fede cristiana
proprio con il Vaticano II. Ora, l’auspicio del Papa è che Lectio divina sia riscoperta
– anche adattandola ai tempi presenti - nella convinzione che essa possa portare a
“una nuova primavera spirituale” della Chiesa. Alessandro De Carolis ne ha parlato
con un esperto, il prof. Mario Masini, docente di esegesi biblica alla Pontificia
Facoltà teologica Marianum di Roma: