2005-09-18 14:31:13

Cristianesimo, dialogo e realtà dell’Europa “pluralista”: al centro del confronto tra esponenti del mondo cattolico, ecclesiale e politico dell’Europa centrale e orientale, che si conclude oggi a Gniezno, in Polonia


( 18 settembre -RV) Con una solenne messa nella cattedrale di Gniezno, in Polonia, si sono conclusi i lavori della VI conferenza dei movimenti e delle associazioni cristiane, prevalentemente dell’Europa centro-orientale. Nel messaggio finale, gli oltre 800 partecipanti si impegnano a proseguire gli sforzi nel dialogo ecumenico ed interreligioso in quanto fattore di sviluppo del processo di integrazione europea e garanzia di pace. In un messaggio indirizzato a Papa Benedetto XVI, l’arcivescovo Muzynski, metropolita di Gniezno, annuncia una nuova primavera per il cristianesimo in Europa. Il servizio del nostro inviato Stefano Leszczynski: RealAudioMP3


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Siamo alla vigilia di una nuova primavera per il Cristianesimo in Europa. Con questa convinzione espressa dall’arcivescovo Muzynski, metropolita di Gniezno, in un messaggio indirizzato al Santo Padre Benedetto XVI, si sono conclusi ufficialmente i lavori della VI Conferenza internazionale dei movimenti e delle associazioni cristiane. Per tre giorni oltre 850 partecipanti in rappresentanza di circa 200 movimenti, del mondo culturale e politico europeo e delle Chiese cristiane, con la partecipazione di rappresentanti dell’Islam e dell’ebraismo, si sono confrontati sul tema del dialogo in Europa come fattore di arricchimento comune. Nel documento finale della conferenza si sottolinea come il dialogo ecumenico ed interreligioso avviato a Gniezno in Polonia possa essere esempio per un fruttuoso cammino sulla strada dell’integrazione europea. Un’Europa - viene notato dai partecipanti - che sempre più appare in forte crisi d’identità e che si allontana progressivamente da quelli che sono i valori comuni del cristianesimo europeo. Ma allo stesso modo viene enfatizzato il dialogo tra religioni diverse come fattore di pace tra i popoli, nel mondo, come in Europa. Un particolare ringraziamento per la vicinanza spirituale dimostrata viene rivolto al Papa Benedetto XVI al quale si annuncia l’inizio di una nuova primavera cristiana in Europa, grazie in particolare al contributo che in questo evento ecumenico polacco è stato dato dai giovani della Chiesa. L’esperienza di Gniezno – dichiara l’arcivescovo Muzynski – è stata una vera scuola di dialogo per tutti. La giornata odierna si è infine conclusa con un ultimo dibattito sul dialogo interreligioso al quale ha preso parte il vescovo Michael Fitzgerald, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, il rabbino Jack Bemporad e il Gran muftì di Bosnia Herzegovina Mustafà Ceric.

Da Gniezno in Polonia, Stefano Leszczynski, Radio Vaticana.
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Tra quanti sono intervenuti ai lavori, Stefano Leszczynski ha intervistato il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani: RealAudioMP3

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R. – Il cristianesimo ha plasmato l’Europa. L’Europa non esisterebbe senza il cristianesimo. Il cristianesimo è però diviso in ortodossi, cattolici ed evangelici. Quindi, questo ha diviso l’Europa. Quindi, l’avvicinamento fra le diverse Chiese in Europa sarebbe di aiuto all’integrazione europea. Questa integrazione europea non può essere solo economica, ma anche ecumenica, perché l’Europa ha bisogno di un’anima, che non può che essere cristiana.

D. – L’Europa orientale sembra molto attratta dall’Unione Europea, tuttavia i cittadini dell’Europa orientale sembrano un po’ disorientati da questo laicismo e secolarismo che avanza nell’Unione Europea…


R. – Sì, sono preoccupati di questo sviluppo nell’Europa occidentale, ma non si deve dimenticare che anche nell’Europa orientale è presente la secolarizzazione. I 70 anni di propaganda a favore dell’ateismo, ai tempi del comunismo, e l’educazione atea nelle scuole, hanno lasciato le loro tracce. C’è, perciò, secolarizzazione sia nell’Europa orientale che nell’Europa occidentale. E’ una sfida comune e dobbiamo provare a superare queste nuove sfide per il futuro dell’Europa e degli uomini europei.


D. – E’ stato detto: agire come una Chiesa unica è possibile, anche se l’unità non è stata ancora raggiunta. E’ stata proposta addirittura un’alleanza cattolico-ortodossa…


R. – Io non parlo di un’alleanza, ma di una cooperazione. La cooperazione è possibile ed esiste da molti anni. Per esempio, nella mia patria, in Germania, con i protestanti, in campo sociale, in campo politico, possiamo fare molte cose, particolarmente con gli ortodossi, perché abbiamo gli stessi valori. Posso, quindi, prendere questa idea di cui ha parlato il vescovo Ilarion, di una cooperazione in Europa orientale e in Europa occidentale.


D. – Comunque, da Gniezno viene un segnale incoraggiante per l’Europa?


R. – Sì, viene un segnale incoraggiante e sono molto contento che qui in Polonia ci sia tanto interesse per l’Ecumenismo.
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