2005-09-15 18:36:18

MOZAMBICO: VESCOVI LUSOFONI


MAPUTO 15 set. - “Il portoghese è parlato nel mondo da circa 250 milioni di persone e rappresenta una delle lingue maggiormente utilizzate nel mondo cattolico, Questa base comune ha permesso ai Vescovi presenti di discutere con grande libertà e fraternità sulla vita della Chiesa e della missione nella comunità da loro rappresentate” . Lo ha rilevato Mons. Odilo Pedro Scherer, Vescovo ausiliare di San Paolo e Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Brasile, in un articolo sull’incontro delle Conferenze Episcopali dei Paesi lusofoni che si è tenuto a Maputo, capitale del Mozambico, nella scorsa settimana.

Nella riunione i Vescovi lusofoni hanno presentato la situazione religiosa, politica, sociale ed economia delle loro nazioni, le loro preoccupazioni pastorali e le sfide all’evangelizzazione, oltre che formulare delle proposte di aiuto reciproco, specialmente nel campo missionario e della formazione degli agenti d’evangelizzazione. In particolare Mons. Scherer si sofferma sulla realtà delle Chiese africane di lingua portoghese.

“In Angola - scrive - la Chiesa vive la situazione tipica di un Paese giovane, uscito da poco dalla guerra civile lunga e lacerante e che tenta di consolidare le istituzioni, anche se fragili, della democrazia” scrive Mons. Scherer. “Preoccupa la grande povertà della maggioranza della popolazione. Il cattolicesimo è considerato una religione tradizionale manca di un’evangelizzazione più approfondita. Vi sono diverse vocazioni, però lungo il cammino verso il sacerdozio vi sono molti abbandoni”.

Anche il Mozambico dal punto di vista sociale è simile, per alcuni versi, all’Angola, perché “è un Paese giovane che ha affrontato la guerra per l’indipendenza, seguita da una lunga e dolorosa guerra civile. La democrazia ha dovuto affrontare diverse resistenze per affermarsi sugli effetti del regime marxista. I cattolici rappresentano il 24% circa della popolazione. La Chiesa gode di libertà e di considerazione nella società”.

Il Mozambico è un buon esempio di collaborazione tra le diverse Chiese lusofone. Nel Paese africano operano infatti 25 missionari e missionarie brasiliani che operano nella zona di Maputo. In questo contesto la Chiesa opera per “il consolidamento della pace, l’inculturazione delle fede e della promozione umana”.

In Guinea Bissau i cattolici sono circa il 15% della popolazione. Anche questo Paese subisce ancora le drammatiche conseguenze di una lunga guerra civile. La Chiesa cattolica porta il suo contributo al sostegno delle istituzioni democratiche e all’affermazione della cultura della pace. “I Vescovi incoraggiano le organizzazione di base della vita sociale di cultura popolare per affermare i valori della solidarietà, del rispetto degli anziani e dei valori tradizionali familiari”.
(Fides - MANCINI)







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