2005-09-12 14:19:25

il dramma degli eritrei in fuga dal loro Paese, dietro la tragedia del mare in Sicilia, costata la vita ad almeno 11 immigrati africani


(12 settembre 2005 - RV) L’ennesimo tragico sbarco di clandestini africani sulle coste della Sicilia si è concluso con la morte di 11 persone i cui cadaveri sono stati recuperati nelle prime ore di domenica su una spiaggia di Gela. Sette presunti scafisti sono stati arrestati. Per loro l’accusa è di omicidio volontario e violazione alla legge sull’immigrazione. Si tratta di sei egiziani e un libico che sono stati rinchiusi nel carcere di Caltagirone. I morti, tutti uomini, sembrano di età compresa fra i 18 e i 22 anni, anche se alcuni potrebbero essere ancora più giovani. Tuttavia, sarà l’autopsia, disposta dal magistrato Maria Bianchetti, a stabilirlo. Il magistrato vuole anche accertare se i decessi siano avvenuti per annegamento all'arrivo in Sicilia o per altre cause durante la traversata. Nell'imbarcazione, partita dalla Libia, sarebbero state complessivamente 170 le persone a bordo. Ne sono state salvate 140, all'appello ne mancherebbero ancora una decina. Gli immigrati tratti in salvo sono in gran parte eritrei. Un aspetto questo che spinge ad interrogarsi sulle situazione di questo Paese Africano, impegnato da anni in una sanguinosa contesa con l’Etiopia per una questione di confini. Ma come vive, dunque, la popolazione in Eritrea? Eugenio Bonanata lo ha chiesto a Raffaello Zordan, redattore della rivista Nigrizia: RealAudioMP3









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