L'arcivescovo Cordes, è a New Orleans, per portare la solidarietà del Papa alle popolazioni
colpite dall'uragano Katrina
(10 settembre 2005 - RV) Una visita per verificare di persona, come chiesto dal Papa,
le condizioni delle popolazioni colpite del sud degli Stati Uniti - colpite dieci
giorni fa dall’uragano Katrina - e per portare un incoraggiamento e un contributo
alle istituzioni cattoliche impegnate nella fase di emergenza, in vista della ricostruzione.
E’ lo scopo della missione che l’arcivescovo Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio
Consiglio Cor Unum, ha iniziato oggi nella zona di New Orleans, dove avrà subito un
incontro con il vescovo della diocesi, Roberth Muench, e con il presidente delle Catholic
Charities statunitensi, il reverendo Larry Snyder.
Domani, nella Cattedrale
di Baton Rouge, mons. Cordes presiederà una Messa in suffragio delle vittime dell’uragano,
durante la quale verranno ricordate anche le vittime della violenza nel quarto anniversario
dell’11 settembre 2001. Nel pomeriggio, la delegazione vaticana – che comprende anche
il cardinale arcivescovo di Washington, Theodore Edgar McCarrick - incontrerà altri
due vescovi della regione, mons. Alfred Hughes e mons. Thomas Rodi, oltre al governatore
della Louisiana. Il momento culminante sia avrà con la visita agli sfollati del delta
del Mississippi, rifugiati a Baton Rouge: il presidente di Cor Unum si intratterrà
con le numerose persone impegnate nell’opera di soccorso.
Dopodomani,
12 settembre, mons. Cordes incontrerà altre autorità locali, quindi prenderà parte
ad una conferenza stampa, mentre nel pomeriggio una nuova visita avrà per meta la
città di Biloxi, nel Mississipi. Il giorno successivo, martedì 13, l’inviato del Papa
si recherà a Washington DC per incontrare le Autorità federali. Il rientro in Vaticano
è fissato per il 14 settembre.
Intanto negli Stati Uniti, è salito a 337 il
numero dei morti accertati per l’uragano Katrina. Mettendo in relazione la devastazione
provocata da questa tragedia con le stragi terroristiche dell’11 settembre del 2001,
il presidente statunitense, George Bush, ha detto che il Paese è pronto “a superare
qualsiasi ostacolo”. Intanto, in seguito alle polemiche sui ritardi e sulla gestione
dei soccorsi, è stato dimesso il direttore della protezione civile Michael Brown.
Proprio un rapporto stilato dalla protezione civile statunitense sottolinea che i
danni provocati da Katrina erano prevedibili. La ricerca, condotta nel 2004, aveva
stimato infatti che le vittime di un uragano a New Orleans sarebbero state decine
di migliaia. Sulla situazione delle aree devastate da Katrina, ascoltiamo al microfono
di Debora Donnini la testimonianza del vescovo di Austin, mons. Gregory Michael Aymond: