Sulle parole di Benedetto XVI all'Angelus, la riflessione del liturgista padre Ildebrando
Scicolone
(5 settembre 2005 - RV) All’Angelus domenicale, Benedetto XVI ha riaffermato la centralità
dell’Eucaristia, presenza reale di Cristo nella vita della Chiesa e in quella di ogni
cristiano. Un richiamo dal significato particolare, a poche settimane dall’inizio
dell’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi in Vaticano, sul tema: “L’Eucaristia:
fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Evento, questo, che, in
ottobre, segnerà la conclusione dell’Anno dell’Eucaristia, fortemente voluto da Giovanni
Paolo II per “ridestare nel popolo cristiano la fede, lo stupore e l’amore verso questo
grande Sacramento”. Proprio al suo amato predecessore, Benedetto XVI ha dedicato un
ricordo commosso. “Negli ultimi mesi – ha detto il Pontefice – la malattia lo ha assimilato
sempre più a Cristo sofferente”. Sulle parole del Papa all’Angelus e in particolare
sull’Eucaristia, “vero tesoro” della Chiesa, Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione
di padre Ildebrando Scicolone, monaco benedettino e professore di Liturgia al Pontificio
Ateneo Sant’Anselmo di Roma: