La vera gioia va oltre ciò che è effimero: così il Papa per l'Assunta
(15 agosto 2005 - RV) La Festa dell’Assunta è un giorno di gioia perché manifesta
che Dio ha vinto, perché l’amore è più forte della morte. Con queste parole Benedetto
XVI ha iniziato la sua omelia nella Messa celebrata questa mattina nella Parrocchia
di san Tommaso di Villanova a Castel Gandolfo. Poi a mezzogiorno il Papa si è affacciato
alla finestra del Palazzo Apostolico della cittadina laziale per l’Angelus. Partiamo
da questo evento. Ce ne parla Sergio Centofanti:
*********** “Nell’odierna
solennità dell’Assunta – ha affermato Benedetto XVI - contempliamo il mistero del
passaggio di Maria da questo mondo al Paradiso” E “come Cristo risuscitò dai morti
con il suo corpo glorioso e ascese al Cielo, così la Vergine Santa, a Lui pienamente
associata, è stata assunta nella gloria celeste con l’intera sua persona”. Dunque
è “segno di sicura speranza” per tutti i cristiani nel pellegrinaggio terreno e questa
festa – spiega il Pontefice - è un’utile occasione per meditare sul senso vero dell’esistenza
umana nella prospettiva dell’eternità:
“Cari fratelli e sorelle, è il Cielo
la nostra definitiva dimora. Da lì Maria ci incoraggia con il suo esempio ad accogliere
la volontà di Dio, a non lasciarci sedurre dai fallaci richiami di tutto ciò che è
effimero e passeggero, a non cedere alle tentazioni dell’egoismo e del male che spengono
nel cuore la gioia della vita”.
Il Papa affida quindi a Maria quanti parteciperanno
alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia che inizia domani:
“Invoco
l’aiuto di Maria Assunta in Cielo specialmente per i giovani partecipanti alla Giornata
Mondiale della Gioventù…(applausi)…ecco, allora qui è già cominciata la GMG …(altri
applausi)… A Dio piacendo, mi unirò a loro anch’io, giovedì prossimo, per vivere
insieme i vari momenti di tale straordinario evento ecclesiale… La Vergine Santa ottenga
a tutti coloro che vi prenderanno parte di seguire l’esempio dei Magi per incontrare
Cristo presente soprattutto nell’Eucaristia e ripartire poi per le loro città e nazioni
di origine con il vivo proposito di testimoniare la novità e la gioia del Vangelo”.
Al
termine dell’Angelus il Papa ha espresso la sua spirituale vicinanza alla popolazione
di Cipro, per l’incidente aereo di ieri in Grecia che ha provocato la morte di 121
persone:
“ Mentre affido al Signore le vittime del disastro, fra le quali 48
bambini di ritorno dalle vacanze nell’Isola, assicuro il mio particolare ricordo nella
preghiera per i defunti, per i loro familiari e per quanti sono nel dolore a causa
di questa tragedia”.
Prima dell’Angelus Benedetto XVI aveva celebrato verso
le 8.00 la Messa per la Festa dell’Assunzione nella Parrocchia di San Tommaso di
Villanova, a Castel Gandolfo. Nell’omelia ha parlato del Magnificat, questo “canto
meraviglioso” in cui Maria desidera che Dio sia grande nel mondo e nella sua vita.
Nell’epoca moderna invece – ha aggiunto il Papa – si è pensato “che accantonando
Dio e seguendo solo le nostre idee e la nostra volonta' saremmo diventati veramente
liberi”:
“Ma dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande: perde la
dignità divina, perde lo splendore di Dio nel suo volto. Alla fine, è solo un prodotto
di una evoluzione cieca, non ha più dignità divina, e perciò può essere usato e abusato
come vediamo. Solo se Dio è grande, l’uomo è grande. Applichiamo questo alla nostra
vita: è importante che Dio sia grande tra di noi, nella vita pubblica e nella vita
privata. Nella vita pubblica, che Dio sia presente nei segni della Croce nelle case
pubbliche, Dio sia presente nella nostra vita comune perché solo se Dio è presente
abbiamo un orientamento, una strada comune. Altrimenti, i contrasti diventano inconciliabili
perché non c’è più la comune essenza, la comune dignità del nostro essere. Rendiamo
Dio grande nella vita pubblica e nella vita privata: vuol dire dare spazio ogni giorno
nella mia vita a Dio. Cominciando con la preghiera del mattino, dando tempo a Dio,
dando la domenica a Dio. Non perdiamo il nostro tempo libero se offriamo il nostro
tempo a Dio; se Dio entra nel nostro tempo, tutto il tempo diventa più grande, più
ampio, più ricco”.
Infine Benedetto XVI ha esortato tutti ad affidarsi a Maria
che Gesù ci ha voluto dare come nostra Madre. Madre che è nel Cielo ma che non è lontana
da noi:
“Proprio perché è con Dio e in Dio, è vicinissima ad ognuno di noi.
Conosce i nostri cuori, può sentire le nostre preghiere, può aiutarci con la sua bontà
materna e ci è data – come è detto dal Signore – proprio come Madre che ci sente sempre,
ci è sempre vicina e, essendo Madre del Figlio, partecipa al potere del Figlio. Alla
sua bontà, possiamo sempre affidare tutta la nostra vita, a questa Madre che non è
lontana da nessuno di noi”. **********