Dio fermi la mano assassina dei terroristi e converta i loro cuori a pensieri di riconciliazione
e di pace: l’invocazione di Benedetto XVI all’Angelus
(24 luglio 2005 - RV) L’Onnipotente fermi la mano assassina dei terroristi e converta
i loro cuori: è l’invocazione di Benedetto XVI all’Angelus domenicale a Les Combes.
Il Papa ha espresso la sua vicinanza a quanti soffrono a causa dei terribili attentati,
che in questi giorni hanno scosso tante parti del mondo. Il Pontefice ha inoltre ribadito
la centralità dei valori cristiani per il Vecchio Continente ed ha rivolto un saluto
particolare ai giovani, dando loro appuntamento all’imminente GMG di Colonia. Il servizio
di Alessandro Gisotti: Già sabato scorso
Benedetto XVI aveva espresso profondo dolore per le vittime degli attentati di Sharm
el-Sheikh. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano,
indirizzato alle autorità civili ed ecclesiastiche del Paese, il Pontefice condanna
questi “atti insensati” e chiede “di rinunciare alla via della violenza, che causa
così tante sofferenze alle popolazioni civili”. Benedetto XVI esorta, dunque, “ad
abbracciare la via della pace”. Il Papa, si legge ancora nel messaggio, prega per
l’eterno riposo di quanti sono morti a causa degli attentati ed invoca su quanti afflitti
il conforto dell’Onnipotente.
Le parole all'Angelus di Benedetto XVI sul
terrorismo hanno colpito profondamente i fedeli, raccolti a Les Combes per l’Angelus.
Ecco la testimonianza dell’inviato di Avvenire, Salvatore Mazza, raggiunto
telefonicamente in Valle d’Aosta da Alessandro Gisotti:
“La Chiesa
italiana si unisce alla preghiera del Santo Padre Benedetto XVI, invocando il riposo
eterno per le vittime dell’attentato di Sharm el-Sheikh, la consolazione per le loro
famiglie, la guarigione per i feriti, e chiedendo al Dio della misericordia che si
convertano i cuori di quanti, con tali assurdi ed esecrabili atti di violenza, alimentano
l’odio e pongono ostacoli alla ricerca del dialogo, della pace e della concordia tra
i popoli”. Queste le parole di cordoglio espresse dalla Chiesa italiana per le vittime
dell’attentato di Sharm el-Sheikh, in un messaggio firmato dal segretario generale
della CEI, mons. Giuseppe Betori. Il documento è stato diffuso ieri dall’ufficio nazionale
per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana. “Di fronte al ripetersi
di atti terroristici – si legge ancora – tutti devono sentirsi sempre più impegnati
a difendere e promuovere una cultura della dignità inviolabile della persona quale
fondamento di un’autentica convivenza umana”. (T.C.)