Presentato in Tanzania il Compendio della dottrina sociale della Chiesa dal card.
Martino
(19 luglio 2005 - RV) Il card. Renato raffaele Martino, presidente del Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace è rientrato in Vaticano dalla Tanzania, dove ha presentato
il Compendio della dottrina sociale della Chiesa. Il servizio di Roberta Moretti:
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porporato, partito il 13 luglio scorso, era stato invitato dal Dipartimento giustizia
e pace della Conferenza episcopale del Paese, presieduta dal vescovo di Kigoma, mons.
Paul Ruzoka. Un viaggio nella cultura, nei colori e nelle tradizioni del Paese, apertosi
il 14 luglio con la visita alle parrocchie di Tandale e Mansese, nell’area della capitale,
Dar-es-Salaam, a maggioranza musulmana. In un dibattito con i fedeli e i pastori locali
sulle difficoltà della missione nel territorio, il cardinale Martino ha sollecitato
tutti a trovare sempre nuove vie di dialogo e a impegnarsi per costruire la pace e
una serena convivenza con la comunità islamica. A Mansese, in particolare, il porporato
ha incontrato i rappresentanti del Consiglio dei laici, che hanno illustrato il loro
impegno a fianco degli orfani e dei poveri, l’assistenza ai malati di AIDS e l’istituzione
di una scuola professionale di falegnameria e cucito. E sempre all’insegna della familiarità,
si è svolta, nel pomeriggio, una Sessione accademica presso l’Università di Dar-es-Salaam,
dove giudici della Corte d’appello della Tanzania e illustri cattedratici hanno proposto
alcune riflessioni sui Diritti umani nel Paese.
Presiedendo l’incontro, il
cardinale Martino ha commentato gli interventi, approfondendo alcuni punti fondamentali
della sua esperienza di Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni
Unite, dal 1986 al 2002. Grande partecipazione, poi, il giorno seguente, alla presentazione
del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa nella sede della Conferenza episcopale
tanzanese. Ringraziando il porporato per la sua visita, l’arcivescovo metropolita
di Dar-es-Salaam, cardinale Polycarp’ Pengo, ha illustrato al presidente del dicastero
pontificio la lettera pastorale dei vescovi della Tanzania, in vista delle elezioni
nel Paese dell’ottobre prossimo. Dopo un confronto vivace sul documento, mons. Ruzoka
ha manifestato l’impegno a diffondere nel Paese la Dottrina Sociale della Chiesa,
anche attraverso la traduzione del Compendio nell’idioma locale. La giornata di sabato
è stata scandita, invece, dall’incontro con i giovani del Centro Don Bosco, che hanno
illustrato al cardinale Martino proposte e riflessioni sul tema della pace, della
tolleranza e dell’AIDS. Al termine, il porporato è partito alla volta di Kigoma, dove
ieri ha incontrato la comunità di rifugiati provenienti dalla Regione dei Grandi Laghi.
La
Repubblica Unita della Tanzania è stata fondata nel 1964 dall’unione del Tanganica
e di Zanzibar, indipendenti dal Regno unito, rispettivamente, nel 1961 e nel 1963.
Esteso su 945 mila chilometri quadrati, il Paese ha una popolazione di oltre 34 milioni
di persone, il 44 per cento di religione cristiana e il 34, islamica. La prima evangelizzazione
cattolica risale al 1499, quando i missionari portoghesi Agostiniani giunsero a Zanzibar,
al seguito di Vasco de Gama. La missione si concluse nel 1698, con la conquista musulmana
di Oman-Arab. Per la seconda e definitiva evangelizzazione bisogna attendere il 19.mo
secolo, ad opera delle congregazioni religiose dei Padri dello Spirito Santo, dei
Padri Bianchi e dei monaci Benedettini. **********