2005-07-15 08:06:39

Il rappresentante della S.Sede all'ONU loda la risposta della comunità internazionale alla tragedia dello tsunami


(14 luglio 2005 - RV) “A sette mesi dalla tragedia dello Tsunami che lo scorso 26 dicembre ha sconvolto il sud-est asiatico, la prima e più importante lezione che abbiamo appreso è che nel mondo, tra la gente comune, esiste una grande solidarietà, un comune senso di appartenenza all’umanità ed il riconoscimento della dignità per tutti gli esseri umani”. Così mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, ha commentato la risposta data dalla comunità internazionale alla crisi provocata dallo Tsunami. Nel suo intervento, in occasione della sessione del Consiglio Economico e Sociale per le questioni umanitarie, gli aiuti economici e l’assistenza dopo i disastri, mons. Migliore cerca di trarre le conclusioni di quella che è stata forse la prima grave emergenza di questa portata. Dopo aver elogiato l’intervento della Comunità internazionale, il presule sottolinea anche il buon lavoro realizzato dalle diverse associazioni nella gestione dei fondi. In una tale situazione di emergenza, infatti, mons. Migliore sottolinea come si possano disperdere le risorse a disposizione, qualora impiegate senza un’adeguata pianificazione. Per evitare tutto ciò, in futuro o in altre circostanze, quindi, il rappresentante della Santa Sede richiama alla coordinazione e invita tutti a rinforzare la cooperazione internazionale.

Nel suo discorso, il nunzio ricorda inoltre, le opere ed i progetti delle decine di organizzazioni cattoliche intervenute a sostegno delle popolazioni e riconferma la cooperazione interreligiosa e le iniziative a sostegno della costruzione della pace come aspetti fondamentali dell’impegno della Chiesa cattolica nella regione. Mons. Migliore conclude invitando la comunità internazionale a sfruttare le forme di cooperazione che si sono venute a creare in occasione della crisi, per garantire un’esistenza dignitosa ai sopravvissuti e a tutte le popolazioni della regione asiatica.








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