Il Papa in Valle d’Aosta ha pregato per le vittime del terrorismo e par la pace Benedetto
XVI ha invocato il Signore affinché simili atti di violenza non si ripetano
(14 luglio 2005 - RV) Benedetto XVI, nel giorno in cui l’Unione Europea ha indetto
i due minuti di silenzio, per partecipare al dolore delle famiglie delle vittime degli
attacchi a Londra, alle 12.00 di oggi nella villetta di Les Combes ha pregato in particolare
per le vittime del terrorismo. Ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco l’inviato
di Avvenire, Salvatore Mazza:
********** R.
– Il direttore della Sala Stampa vaticana ha fatto sapere che il Papa, che ogni giorno,
a mezzogiorno, recita l’Angelus, oggi ha voluto pregare per le vittime del terrorismo
e per le loro famiglie. In particolare, ha pregato per la pace e perché simili atti
di violenza non si ripetano. Oggi il Papa è ancora rimasto nel parco dove sorge lo
chalet. Sta dedicando questi giorni al lavoro. E’ una giornata molto calda ed è probabile
che alla fine della giornata di lavoro qualche passeggiata la possa fare.
D.
– Si è saputo che all’arrivo del Papa c’è stato un simpatico scambio di battute tra
Benedetto XVI e il parroco di Introd: cosa si sono detti?
R. – Il parroco
di Introd, don Paolo, nel salutare Benedetto XVI, come già aveva fatto l’anno scorso
con Giovanni Paolo II, gli ha detto: “Da questo momento, lei è un mio parrocchiano”
e Benedetto XVI ridendo gli ha detto: “Non si preoccupi, io sarò un parrocchiano obbediente”.
D.
– I Walser, tedeschi della Valle d’Aosta, hanno invitato il Papa a visitare le loro
valli. Questo incontro, se sarà accolto l’invito, dovrebbe essere caratterizzato da
una tipica atmosfera tedesca ...
R. – Sì, potrebbe, perché questa comunità
Walser è una comunità che dall’XI-XII secolo abita la Valle di Gressoney. Loro ci
sperano; loro hanno fatto sapere al Papa che avrebbero ovviamente piacere di ospitarlo
tra di loro. E’ una comunità molto piccola. In tutto non saranno più di 2000 persone.
Faranno avere domenica il vocabolario che hanno preparato, che traduce dall’italiano
al Titsch, che è questo dialetto tedesco di origine medievale che si parla in questa
valle. La speranza è che già quest’anno Benedetto XVI li vada a visitare.
D.
– Nel silenzio e nella tranquillità di Les Combes si potrebbe anche avere il piacere
di ascoltare la musica di un pianoforte del tutto speciale, quello del Papa?
R.
– Riuscendo ad arrivare abbastanza vicino allo chalet, potrebbe essere possibile perché
si sa che Papa Benedetto XVI suona e suona anche molto bene. Ama molto rilassarsi
suonando i classici. Qualche giorno prima del suo arrivo a Les Combes è stato portato
anche un pianoforte ed è pensabile che lo suoni. **********
Nella località
valdostana di Les Combes, dove si trova il Papa, è visitabile il museo dedicato a
Giovanni Paolo II. Il museo, dove cresce l’attesa per una probabile visita di Papa
Joseph Ratzinger, è stato inaugurato nel 1996 e nel registro dei visitatori c’è anche
la firma di Giovanni Paolo II. Sulle varie sezioni di questo percorso espositivo,
che propone anche una banca dati per consultare alcuni testi dei discorsi pronunciati
da Papa Wojtyla, ascoltiamo la responsabile del museo, Rachele Mancuso:
********** R.
– In questo museo è presente una vasta documentazione su Giovanni Paolo II: ci sono
le foto della Valle d’Aosta dove è stato Papa Wojtyla e si possono visionare i video
delle escursioni nella nostra regione e dei viaggi nel resto del mondo. Sono anche
esposte medaglie, regali fatti dal Santo Padre al museo e soprattutto francobolli
dei Paesi visitati da Giovanni Paolo II. Sono mostrate, inoltre, molte immagini delle
uscite di Papa Wojtyla a Les Combes.
D. – A proposito di fotografie, quali
sono le foto più apprezzate?
R. – Vengono tutte apprezzate. Ci sono bellissime
foto che penso ormai siano storiche. Mi riferisco, in particolare, a quelle del Papa
sul Monte Bianco. Sono apprezzate tutte le immagini. Ci sono tanti turisti che vengono
a visitare il nostro museo. **********