TOKIO 8 LUG. - I vescovi del Giappone, in occasione del 60.mo della fine della seconda
guerra mondiale, hanno diffuso un documento nel quale esortano se stessi ed i fedeli
a “ripartire dalla pace”, che nella prima parte del testo è definita “prima premessa
per la dignità dell’essere umano”. I vescovi chiedono inoltre a tutti i fedeli cattolici
di “accettare e riflettere la storia del Giappone, che include la violenta invasione
e la colonizzazione di altri Paesi”. L’invito è in relazione alle proteste anti-giapponesi
in tutta l’Asia nel corso dell’anno, specialmente in Cina e Corea. Una sezione del
documento è dedicata alla questione dello sviluppo giapponese. I vescovi ricordano
che “lo sviluppo di un Paese è da preservare quando sia naturale” e sottolineano il
dislivello sociale fra ricchi e poveri. Il testo del documento della Conferenza episcopale
giapponese si chiude ricordando la celebrazione del cosiddetto “periodo di pace”
che da 24 anni – cioè dalla visita di Giovanni Paolo II ad Hiroshima - viene osservato
dai cattolici giapponesi per 10 giorni, dal 5 al 15 agosto. Il “periodo di pace” è
anche l'ammonimento a ricordare che in quei dieci giorni d'agosto del 1945 il Giappone
fu vittima dei primi due bombardamenti atomici della storia umana. (Asianews -
MANCINI)