Spagna: le reazioni della Chiesa alla legalizzazione del matrimonio omosessuale
(1° luglio 2005 - RV) Continuano gli attacchi contro la famiglia naturale, quella
fondata sull’unione tra uomo e donna. Dopo il Canada, l'Olanda ed il Belgio, anche
il parlamento spagnolo ha approvato ieri la controversa legge voluta dal premier socialista
Zapatero che consente alle coppie omosessuali di sposarsi e di adottare bambini. Il
testo, in precedenza respinto dal Senato il cui voto però non è vincolante, è stato
varato con 187 voti a favore, 147 contrari e 4 astenuti. Immediata la risposta della
Chiesa. Da Madrid, Monica Uriel:
Il quotidiano
della Santa Sede, L’Osservatore Romano, parla di “nuovi, violenti attacchi mirati
contro la famiglia” e sottolinea le azioni di piazza annunciate dalla Chiesa in molte
città spagnole. Per il cardinale svizzero, Cottier, teologo della Casa Pontificia,
il matrimonio tra omosessuali è un “imbroglio” che mette in discussione la stessa
antropologia biblica. Lo spiega ai nostri microfoni il card. Martino, presidente del
Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, secondo cui “il matrimonio tra omosessuali
è un’aberrazione dei principi che provengono dalla natura”:
Sulla questione
delle unioni omosessuali la Chiesa ha espresso in modo dettagliato la sua posizione
in un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dall’allora
card. Ratzinger, pubblicato nel 2003. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Il documento
si muove su basi essenzialmente razionali. L'insegnamento della Chiesa sul matrimonio
– si legge nel testo - ripropone una verità evidenziata dalla stessa ragione e riconosciuta
come tale da tutte le grandi culture del mondo perché basata sulle leggi della natura:
nessuna ideologia può cancellare dallo spirito umano la certezza secondo la quale
esiste matrimonio soltanto tra due persone di sesso diverso. Le persone omosessuali
vanno certamente rispettate e non vanno discriminate al pari degli altri cittadini
ma la Chiesa continua ad affermare che l'inclinazione omosessuale è oggettivamente
disordinata e che le pratiche omosessuali sono peccati gravemente contrari alla
castità. Gli omosessuali, esattamente come gli altri cristiani, sposati o no, sono
chiamati a vivere la castità secondo il loro stato. Gravemente lesi nei loro diritti
sono invece quei bambini che potrebbero essere adottati da coppie omosessuali. Solo
perché più deboli non possono esercitare il loro diritto ad avere un padre e una madre,
in contrasto con la Convenzione dell’ONU. D’altra parte i conviventi omosessuali
possono tranquillamente veder tutelati i loro diritti senza alcuna necessità di ricorrere
alla legalizzazione del matrimonio omosessuale. “Il rispetto verso le persone omosessuali
non può portare in nessun modo allo stravolgimento di valorei fondamentali che appartengono
al patrimonio comune dell’umanità. “La società – afferma con forza il documento
- deve la sua sopravvivenza alla famiglia fondata sul matrimonio. La Chiesa ne è
ben cosciente – conclude il testo firmato dall’allora cardinale Ratzinger - e non
può non difendere tali valori, per il bene di tutti.