KARACHI 1 lug. - Irruzione della polizia pakistana in una libreria della San Paolo.
È accaduto a Saddar, vicino alla capitale Karachi, dove, il 13 di giugno, agenti
di polizia hanno fatto incursione nella libreria delle Figlie di san Paolo e confiscato
oggetti in vendita. Per più di 24 ore la polizia ha tenuto in fermo un commesso del
negozio per interrogarlo, mentre le suore hanno ricevuto intimidazioni. L'intervento
della polizia è giunto dopo che, il giorno prima, il quotidiano nazionale in urdu
"Nawa-I-Waqt" aveva denunciato la vendita da parte di cristiani di materiale audio
e video sulla vita dei Profeti in mercati pubblici. Don Arthur Charles dell’arcidiocesi
di Karachi ha raccontato che il 12 giugno alle 2 di notte la polizia aveva già provato
ad entrare nel convento delle suore delle Figlie di san Paolo, ma gli agenti erano
stati fermati dalla sicurezza che non ha permesso l’accesso durante le ore di buio.
“Il giorno dopo – continua il sacerdote – la polizia è entrata in libreria, ha chiuso
dentro alcuni clienti e suore e ha iniziato a perquisire il negozio in cerca di Cd
e di video”. Mons. Evarist Pinto, arcivescovo di Karachi, ha detto che la questione
è “seria” e verrà discussa con il ministro degli Interni. L’arcidiocesi di Karachi
ha intanto diffuso un comunicato in cui condanna l’incursione della polizia e le false
accuse mosse contro la libreria delle Figlie di San Paolo. “La pubblicazione nel mese
di giugno di notizie infondate su un piccolo giornale in lingua urdu - dice il comunicato
- ha profondamente ferito i sentimenti dei cristiani pakistani e reca danno alla causa
di dialogo e solidarietà tra cristiani e musulmani nel Paese”. I(Asianews. - MANCINI)