Ieri sera in Vaticano la "Festa del Papa, messaggero di pace" organizzata dalla famiglia
orionina
(29 giugno 2005 - RV) Tanti giovani e bambini, vari colori e ritmi a rappresentare,
in nome della pace e della solidarietà, diverse nazioni del mondo. E' questo il caldo
abbraccio che ha accolto ieri, nell'Aula Paolo VI il Santo Padre per la sua festa.
Una festa voluta in anni lontani da san Luigi Orione secondo il quale "la festa di
san Pietro è anche la festa del Papa". Il servizio di Eugenio Bonanata L’obiettivo della
manifestazione era quello di testimoniare e stimolare quella “civiltà dell’amore”,
tanto auspicata da Papa Wojtyla e da Papa Ratzinger. Ma perché una festa del Papa?
Sempre al microfono di Eugenio Bonanata risponde don Flavio Peloso, superiore generale
degli Orionini:
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– Una “festa del Papa” è stata pensata in anni lontani da San Luigi Orione che vedeva
nel Papa il Padre, il “Santo Padre” della Chiesa intesa, sentita come famiglia. Vogliamo
rivivere, e anche trasmettere attraverso la grande comunicazione mediatica, la Chiesa
come famiglia. E’ l’iniziativa di figli che in una ricorrenza significativa per il
Padre, in questo caso la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, e il Papa è
Successore di Pietro, vogliono offrirgli qualcosa di bello, di buono. Il bello, attraverso
una rappresentazione anche artistica di canti e scene, e il buono soprattutto di opere
di pace, di storie, di iniziative che onorano la Chiesa, che onorano il padre di questa
Chiesa-famiglia che è il Papa. D. – Tanti cuori attorno al Papa, messaggero di
pace. Come nasce questo tema? R. – Nasce a congiunzione tra i due pontificati,
perché senza dubbio il tema della pace unisce un tratto fondamentale, centrale della
missione e del magistero di Giovanni Paolo II e un tratto di Benedetto XVI, evidente
già nella scelta del nome. E’ chiaro che la pace è al centro dell’impegno anche del
Successore di Pietro che la Provvidenza ci ha dato il 19 aprile scorso. D. – Questa
non è la festa degli orionini, ma è organizzata da voi ... R. – E’ una festa di
famiglia aperta, che si apre alla partecipazione di altri fratelli. Per esempio, l’Associazione
SERMIG, Arsenale della Pace, di Ernesto Olivero, che è un’associazione benemerita
per le sue iniziative nel campo della pace e della protezione civile italiana, e poi
ci sono tanti giovani. D. – Molti artisti veicoleranno questo messaggio di pace
e di solidarietà ... R. – Gli artisti sono soprattutto quelli della vita, che quindi
vengono dalle nostre associazioni ... Poi, però, proprio per elevare la qualità artistica
e renderla comunicabile, in sintonia con noi si uniscono alcuni artisti. Saranno presenti
il noto Bocelli, anche Edoardo Bennato, Giorgio Albertazzi che leggerà alcuni testi
del Papa, di don Orione ... Sì, penso che anche la qualità artistica in se stessa
sarà elevata. D. – Nei festeggiamenti saranno coinvolte anche molte altre piazze.
Si parla anche del ruolo della televisione ... R. – Sì, a partire, almeno quest’anno,
dalla rete orionina, siamo presenti in 30 nazioni. Per noi è una tradizione dagli
Anni Trenta, che sempre il 29 giugno si celebri la “festa del Papa”, quest’anno si
celebra anche attraverso i collegamenti internazionali. Molti si collegheranno con
il centro della cristianità dove il Papa sarà presente anche fisicamente. D. –
Un pensiero anche a Giovanni Paolo II ... R. – Senza dubbio! Percorrerà tutta la
manifestazione, il pensiero di Giovanni Paolo II. Speriamo di poter realizzare anche
tecnicamente un collegamento tra il nostro evento e quello subito a seguire: alle
ore 19.00, a San Giovanni in Laterano il cardinale Ruini presiederà una cerimonia
all’interno della quale ci sarà l’atto formale di apertura del processo di canonizzazione
di Giovanni Paolo II. **********