(28 giugno 2005 - RV) Come gli Stati Uniti, anche l’Europa manifesta timori sull’Iran:
di fronte al rischio di un arsenale nucleare – ha detto ieri il premier britannico,
Blair – “non resteremo in silenzio”. Lo stesso Israele, all’indomani della vittoria
di Ahmadinejad, aveva parlato di “un grande problema” per il Medio Oriente. Al microfono
di Roberto Piermarini, il corrispondente dell’Ansa a Teheran, Alberto Zanconato:
Le dichiarazioni
del nuovo presidente iraniano sul programma nucleare ed il rischio di tensioni con
gli Stati Uniti hanno influito sul prezzo del petrolio. Il greggio, infatti, ha battuto
un nuovo record, sfiorando i 61 dollari al barile. Ricaduta diretta sul prezzo della
benzina, che ha toccato un picco di 1,259 Euro al litro. Rispetto al 2004, sul petrolio
è stato calcolato un rincaro del 67%.