KOCHI. - In India, l'ordine degli avvocati dello stato del Kerala ha rifiutato l'abilitazione
professionale ad una suora perché ritenuta "già impegnata in attività religiose".
La religiosa - suor Teena Jose della Congregazione Madre del Carmelo -, laureata
in legge alla Università Mahatma Gandhi ha presentato già ricorso all'Alta Corte dello
Stato contro la decisione dell'ordine degli avvocati. Se il ricorso dovesse essere
rigettato v'è il concreto rischio che lo speciale comitato dell'ordine dei giornalisti
revochi l'abilitazione all'avvocatura a decine di preti, di religiosi e di suore,
che l'hanno già ottenuta. "E' chiaramente una discriminazione operata contro le basi
della pratica religiosa - commenta il portavoce dei vescovi del Kerala, Paul Thelekkat
- e in aperto contrasto con i dettami della Costituzione". In una intervista ad AsiaNews,
suor Merlene, anch'ella avvocatessa si è detta "costernata" per la notizia. "Noi -
aggiunge - la voriamo per i poveri, per gli oppressi e per le donne. A differenza
di molti altri avvocati lavoriamo guidati dalle nostre convinzioni religiose e sociali.
Io - continua suor Merlene - non chiedo alcuna parcella a chi non ha i soldi ma ha
bisogno di aiuto legale. La Chiesa compie un lavoro di utilità sociale ma deve essere
aiutata dalle autorità. E' impressionante il numero dei poveri che vivono nelle città
ed hanno bisogno di aiuto legale". (AsiaNews - MANCINI)