2005-06-04 15:18:14

"Misericordia voglio e non sacrificio". Le parole di Gesù nel Vangelo della Domenica commentate da padre Rupnik


Domenica 5 giugno, 10.ma Domenica del Tempo Ordinario, la liturgia ci presenta la chiamata di Matteo, detto anche Levi, da parte di Gesù. Matteo, è un esattore delle imposte ed è ritenuto pubblicamente un peccatore, ma segue senza indugio il Signore. Segue quindi la scena in cui i farisei criticano Gesù, perché mangia insieme con molti pubblicani e peccatori. Il Maestro allora dice:
“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3

********
(musica)

Cristo chiama Levi dal posto dove lui, di fatto, peccava. La vocazione è la salvezza. L’esperienza di essere salvati diventa il fondamento della vocazione. La memoria del Salvatore ci stringe fortemente a Lui e accresce l’amore per Lui. E’ tale amore che ci rende fedeli e pronti a sopportare molto per il Signore, ma allo stesso tempo la memoria di dove Cristo ci ha chiamati ci fa umili. Come giudicare gli altri se ancora è così vivo il ricordo di come ero io stesso prima dell’incontro con il Signore? Come non essere misericordiosi se ho sperimentato io per primo tanta misericordia. Anzi, chi ha conosciuto la misericordia sa che nessun sacrificio la può sostituire. La misericordia genera l’amore, la bontà e la vera fede agisce nell’amore. Il credente traduce verso gli altri il rapporto che Cristo ha avuto verso di lui.

(musica)
*********

 







All the contents on this site are copyrighted ©.