2005-05-29 14:17:28

Urne aperte in Francia per il referendum sulla Costituzione Europea. Proiezioni in serata ma i primi risultati solo domani


(29 maggio - RV) Sono circa 42 milioni i francesi chiamati oggi alle urne per il referendum sulla ratifica del Trattato costituzionale dell'Unione europea. I seggi, aperti questa mattina alle 8.00, chiuderanno alle 20.00, ad eccezione di Parigi e Lione, dove le operazioni di voto verranno prolungate di altre due ore. La campagna elettorale ha spaccato il Paese e si è caratterizzata per ripetuti appelli al voto da parte del governo francese, a cominciare dal presidente Jacques Chirac e dal premier Jean-Pierre Raffarin. Prime proiezioni si avranno stasera ma per i risultati bisognerà aspettare domani.

Se verranno confermate le previsioni della vigilia, i francesi respingeranno il Trattato, aprendo una crisi a livello europeo. Ed è l'Europa intera ad attendere l'esito del voto. Nei giorni scorsi numerose personalità del Vecchio Continente avevano invitato a votare ‘sì’, a cominciare dal cancelliere tedesco Gerhard Schröder, che ha lanciato un forte appello ai francesi affinché accolgano la Carta costituzionale, fino al premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero, secondo il quale “L’Europa non può avanzare senza la Francia”.

Sappiamo il salto di qualità sul piano politico che l’Unione Europea può fare con la Costituzione che rafforza le istituzioni europee ormai deboli per un’Europa a 25. Ma quali sono le motivazioni di chi sostiene il ‘no’? Fausta Speranza lo ha chiesto all’ex primo ministro francese Michel Rocard, politico socialista di lungo corso: RealAudioMP3

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R. – JE CROIS QUE, DANS L’EXPLOSION FRANÇAISE DU NON ...
Credo che, nell’esplosione francese del “no” pesino tre fattori, di cui nessuno da solo è sufficiente a spiegare. Il primo punto è che noi abbiamo sempre avuto, da un punto di vista storico, tanto all’estrema destra quanto all’estrema sinistra, un certo numero di “souvrainistes”: il nostro stesso partito comunista ha sempre giocato con le carte del nazionalismo ... Può sembrare curioso, può sembrare “scandaloso”, come atteggiamento di un partito comunista, ma è così. Però, questi si uniscono ai “souvrainistes” dell’estrema destra, e già solo questi due gruppi messi insieme arrivano a formare un buon 30 per cento dei francesi!

D. – Quindi, il rischio è che questo voto non sia un voto realmente sulla Costituzione?

R. – OUI, BIEN SUR! LE DEUXIEME ELEMENT C’EST QUE ...
Ovviamente ! Il secondo punto è che esiste un contenzioso aperto, visibile a tutti, tra il popolo francese e il presidente Chirac. Egli è stato rieletto nel 2002 con l’82 per cento dei voti, perché all’opposizione era emerso il candidato fascista. A quel punto i francesi hanno detto: “Questo, no!”. Però, questo significa che il presidente della Repubblica è stato eletto con una metà dei voti, anzi un’ampia metà dei voti della sinistra. E da quel momento, egli ha condotto una politica fortemente a destra, fiscalmente estremamente conservatrice: è una politica che va a favore dello 0,5 per cento dei francesi più ricchi, il che comunque non è corretto. Ecco questo è quello che pensano i francesi che provano un grande risentimento: questo ne è il motivo principale.

Il terzo punto, invece, possiamo chiamarlo “sociale” ma che in definitiva è solo una forma di perplessità dei francesi nei riguardi di una mondializzazione mal gestita: si sentono contro questa situazione in cui la disoccupazione dura troppo a lungo, la crescita è rallentata, le continue ristrutturazioni dell’industria, tanti licenziamenti, molto trasferimenti ... questo fa sì che la classe operaia e la classe impiegatizia francese vivono nella coscienza di un costante “pericolo” per il proprio lavoro. Non è solo per via dei disoccupati, che comunque sono già troppi; la minaccia pesa sugli altri! Ecco, è tutto questo che crea uno stato di risentimento, e sfortunatamente questo risentimento va oltre il referendum in sé e per sé, perché il referendum per l’approvazione della Costituzione non ha nulla a che vedere con il nostro presidente: qualsiasi cosa accada, lui comunque rimarrà al suo posto! E’ quindi sbagliato fare questo tipo di confusione.

Per quanto riguarda la mondializzazione, direi che l’Europa ne è piuttosto vittima che non causa e possiamo rammaricarci del fatto che l’Europa non sia più capace di difenderci da questa mondializzazione. Ma dal momento che essa non è più capace di difenderci è necessario rafforzarla. Ecco perché è necessario adottare la Costituzione! Il voto dettato dal risentimento produce l’effetto contrario!

D. – La partecipazione della gente al dibattito sull’argomento in questo periodo è stata alta: questo comunque è un buon segno, non crede?

R. – OUI. CA C’EST LE SEUL AVANTAGE DE L’AFFAIRE: ...
Sì, e questo è l’unico aspetto positivo di tutta la faccenda. Qualunque sia il risultato, sarà stata la prima volta che abbiamo avuto un grande dibattito, anche molto approfondito, sull’Europa. Il testo della Costituzione ha spopolato nelle librerie, pur essendo stata inviata a titolo gratuito a tutti gli elettori: la gente ha cercato testi di approfondimento, i dibattiti hanno ricevuto tanti approfondimenti ... Forse, alla fine, questo potrà contribuire a sbrogliare un po’ il malinteso ... Il dibattito è stato straordinariamente intenso, ma allo stesso tempo con un forte significato simbolico e anche, forse, eccessivo ...
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