2005-05-23 12:54:18

Bulgaria e Macedonia promuovano in Europa i valori cristiani propri di questi Paesi: così il Papa ricevendo il presidente bulgaro e il premier macedone


(23 maggio 2005 - RV) “Uno dei ponti tra Occidente e Oriente”: così il Papa ha definito la nazione bulgara ricevendo in Vaticano il presidente della Repubblica, Georgi Parvanov, con la consorte e il seguito. Benedetto XVI ha sottolineato “il legame millenario di stima e di vicinanza spirituale tra Santa Sede e popolo bulgaro” augurandosi che la nazione che sta entrando in Europa dia testimonianza dei suoi valori. Dopo l’udienza con il Papa, Georgi Parvanov, ha incontrato il Segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, e si è recato a rendere omaggio alla tomba di Giovanni Paolo II. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3

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Nel saluto del Papa al presidente bulgaro c’è l’augurio che “la nazione bulgara sappia continuamente promuovere in Europa i valori culturali e spirituali che costituiscono la sua identità”. Il Papa incoraggia il popolo bulgaro a proseguire la sua “missione politica e sociale”, consapevole di essere “uno dei ponti tra Occidente e Oriente”. La visita in Vaticano cade in occasione del tradizionale omaggio da parte del presidente della Repubblica di Bulgaria sulla tomba di San Cirillo. L’incontro, dunque, è motivato dal ricordo dei due santi Cirillo e Metodio, compatroni d’Europa. Lo sottolinea il Papa ricordando che “hanno forgiato in una prospettiva cristiana i valori umani e culturali dei bulgari e delle altre nazioni slave”. E – aggiunge – si può dire che dalla loro opera evangelizzatrice è stata formata l’Europa, questa Europa di cui la Bulgaria si sente parte pregnante”.
Benedetto XVI che ringrazia il Paese, le autorità e la Chiesa ortodossa di Bulgaria per la vicinanza espressa nel periodo di commiato a Giovanni Paolo II e nel momento dell’elezione del nuovo Pontefice, manda un saluto particolare al patriarca bulgaro, Sua Santità Maxime, sottolineando un “dovere comune”: “noi siamo chiamati – dice – a costruire insieme un’umanità più libera, più pacifica e più solidale.
Benedetto XVI, sottolineando il “grande affetto” che la Sede apostolica nutre nei confronti del popolo bulgaro, ricorda come la storia del legame millenario ha conosciuto momenti particolari nel secolo scorso. “Come non ringraziare – afferma - la Divina Provvidenza per la capacità ritrovata del dialogo amichevole e costruttivo dopo il lungo periodo del regime comunista?” Ricorda l’affetto che Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, ha sempre testimoniato agli abitanti del Paese in cui era allora delegato apostolico. Poi la memoria si fa più recente e Benedetto XVI menziona la visita fatta solo tre anni fa in Bulgaria dal suo beneamato predecessore, Giovanni Paolo II.
Ricordiamo che il 25 aprile 2005 è stato firmato l’accordo di adesione della Bulgaria all’Unione europea (UE). Con questa firma è stata completata la procedura formale di adesione e dal 2007 la Bulgaria entrerà, con la Romania, a far parte dei Paesi membri.
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Udienza al premier macedone.
A cura di Alessandro Gisotti:
 
La Macedonia dia un contributo significativo alla costruzione dell’Europa, ispirandosi al “suo straordinario patrimonio religioso e culturale”. E’ l’invito, ed incoraggiamento al tempo stesso, rivolto da Benedetto XVI al premier della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Vlado Buchkovski, ricevuto stamani in Vaticano, in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi. Le tradizioni e la cultura della Macedonia permeano lo spirito del Vecchio Continente. E’ quanto sottolineato da Benedetto XVI, che si è soffermato sul contributo dei Santi fratelli di Salonicco alla formazione del comune patrimonio europeo. Gli Apostoli dei popoli slavi hanno lasciato delle “tracce indelebili” nella storia della Macedonia, ha ribadito. Hanno promosso l’edificazione “di un’autentica cultura cristiana” compiendo al tempo stesso “dei passi per creare le condizioni favorevoli alla pace tra i diversi popoli”.
Quei valori di pace e fraternità, difesi senza sosta dai patroni d’Europa - i Santi Cirillo e Metodio assieme a San Benedetto - “restano elementi indispensabili per la costruzione di comunità solidali, aperte al progresso umano integrale” nel rispetto della dignità di ogni essere umano. Il vostro pellegrinaggio compiuto ogni anno alla tomba di San Cirillo, ha rilevato il Papa, fornisce dunque “un’occasione opportuna per ritornare alle radici della storia” macedone e per mantenere vivi gli ideali cristiani.
“Sono convinto – ha detto ancora il Pontefice – che il modo per dar vita ad una società davvero attenta al bene comune sia ricercare nel Vangelo le radici di valori condivisi”. Questo è l’ardente desiderio della Chiesa, ha avvertito, che non ha altro interesse se non quello di diffondere il “messaggio di speranza e amore di Cristo”, messaggio che nei secoli ha ispirato tanti martiri della fede.  







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